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Juve, croci e delizie. Milan, rifondazione

Juve, croci e delizie. Milan, rifondazione
lunedì 10 dicembre 2007, 00:302007
di Michele Criscitiello

Andare adesso nella sede della Juventus e bussare alla porta del Presidente Cobolli Gigli, per chiedere spiegazioni sul mercato, in entrata, non è consentito. Almeno per il momento: terzo posto in classifica con 29 punti: l'obiettivo di centrare la zona Champions ogni domenica sempre più concreto e un "miracolo" che Ranieri porta avanti con grandi meriti. Ma ciò non toglie la possibilità di trovare il pelo nell'uovo o, meglio ancora, analizzare alcune operazioni di mercato che, finora, non hanno sortito gli effetti sperati. A Gennaio si ricomincia e i nomi che circolano riguardano, direttamente o indirettamente, sempre la Juve. Il principale "pacco" è arrivato da Lione: costato 13 milioni di euro. Venderlo adesso significherebbe perderne almeno 6/7. Tiago a Torino si sente spaesato, non gioca ai livelli dell'Olimpique e adesso una chiamata dalla Francia gli potrebbe far venire voglia di abbandonare tutto e tutti. Si dice che il PSG gli vorrebbe affidare il centrocampo per risolvere parte dei suoi problemi. Dalla Juventus smentiscono ma vigilare è consentito. A proposito di centrocampisti. Tiago non è solo: anzi, è in buona compagnia. Paragoni e complimenti si sono sprecati, ad Agosto, quando la Juve ingaggiò dall'Empoli, Sergio Bernardo Almiron. Ma l'unico vero affare lo fece il d.s. dei toscani, Pino Vitale: 11 milioni in cassa e un Giovinco da valorizzare. Come dire, ti faccio il piacere e ti devo anche pagare? Ma le delusioni sono altre. La conferma di Criscito, al primo sbandamento fatto accomodare in panchina, l'arrivo poco convincente di Andrade (poi infortunatosi) e il prolungamento di contratto con Del Piero che, per il momento, non rientra nei piani del tecnico. Sotto la Mole, dunque, non è tutto oro quello che luccica. A Gennaio, ma anche a Giugno, il direttore sportivo Alessio Secco qualcosa dovrà (ri)fare. Nell'ultima sessione i colpi migliori, come spesso accade, sono stati quasi casuali. Doveva partire Chiellini, destinazione Manchester City, per fortuna è rimasto. Adesso è il leader della difesa, davanti Buffon.

Antonio Nocerino, il 24 Agosto ad un passo da Firenze, è stato trattenuto in extremis e il centrocampo bianconero ne ha acquistato in quantità e qualità. Un Gattuso con i piedi buoni? Può darsi ma è ancora presto per dirlo. I meriti di Ranieri sono tanti: dal rilancio di Legrottaglie alla consacrazione di Palladino, senza dimenticare la bravura nel far coesistere Iaquinta e Trezeguet. Per il futuro si fa il nome di Pasanen, esterno sinistro del Werder Brema. Si dice che Lampard abbia già detto si e che con l'Empoli sia stato trovato l'accordo per riportare a casa, a fine stagione, Giovinco. Se a Torino, in un modo o nell'altro, la fase rigenerativa è iniziata lo scorso Agosto, al Milan ancora non ne vogliono sentir parlare. Vediamo come andrà il Mondiale per club, speriamo bene, e poi si trarranno le conclusioni. Certo è che tra Gennaio e Giugno bisognerà ringiovanire la rosa: sarà fatto? Vediamo. Dopo Costacurta anche Maldini è pronto a cambiare ruolo all'interno della famiglia rossonera. E' arrivato Pato, 18 anni, ma è costato anche 22 milioni. Ora gli obiettivi sono sempre gli stessi: i sudamericani. Mercato che nessuno conosce come il Milan. Un argentino: Banega del Boca (gioca volante, quindi un futuro Pirlo). Un brasiliano: Amauri del Palermo. Bisogna guardare avanti. Perché Inzaghi, bello e bravo, ha sempre i suoi 34 anni. Ronaldo, rinnovo si rinnovo no, sarà costretto a convivere con i continui acciacchi che si porta dietro da diverse stagioni. E anche i Serginho, Cafù e Favalli hanno bisogno di un ricambio generazionale. A patto che i giovani in arrivo siano di belle speranze e non paragonabili agli ultimi colpi, tra l'altro a salve, sparati dalla dirigenza milanista nell'ultimo periodo del ventennio Berlusconi. Comunque, aspettiamo Tokio e poi ne riparleremo.