Juventus: Criscito al Genoa, arriva Amauri
Superati i traumi da overdose di panettone, consolidata la terza posizione in classifica, a corredo di una marcia assai spedita, costruita attorno ad un mini ciclo di tre vittorie consecutive nell'ultimo scorcio di un dicembre movimentato, la nuova Juventus, giovane ed agile proprio come un veicolo della casa madre Fiat, sembra aver ormai delineato le strategie da perseguire nel prossimo mercato. Scegliendo, come le formiche logiche e meticolose, mai banali nel loro costante operare, il sentiero del sacrificio pur di irrobustire un organico al momento sprovvisto di necessaria qualità, oltre che di alternative in grado di rendere meno estenuante l'attesa per la costruzione di un nuovo ciclo vincente. In attesa di valutare l'ambientamento effettivo di Tiago, puntale nel rendimento come i mesi bisestili, meditando sulla possibilità di ridisegnare un centrocampo costruito, ai confini del perimetro della logica tattica, sulle geometrie del redivivo Cristiano Zanetti, la volontà della dirigenza bianconera sembra sposarsi con l'esigenza di sacrificare gli elementi non graditi al "giardiniere" Ranieri.
Il quale, pur paziente nell'osservare la crescita delle proprie piantine nella "serra", a cielo aperto, del centro sportivo di Vinovo, sembrerebbe ormai aver esaurito la consueta remissività nel tollerare, ad oltranza, gli errori del giovane Criscito. Rivedibile nell'infernale trasferta di Cagliari, pur al cospetto del carneade Larrivey, quanto catastrofico nella faticosa rimonta con la Roma, il difensore dalla consistenza fisica di un grissino in una tonnara non è mai riuscito, nonostante un'iniziale titolarità conferitagli a prescindere, a garantire quel duplice apporto di serenità ed intraprendenza in un reparto già di per sé mal assortito. Quanto in parte giustificato dalla pessima coordinazione tattica fra "Otello" Andrade, pronto al rientro soltanto a partire di gennaio, ed il mancino campano, più adatto a ricoprire il ruolo di terzo centrale che di marcatore puro. Anche, se non soprattutto, a causa di un'eccessiva "dolcezza" nei contrasti, sconosciuta al suo più combattivo sostituto Chiellini. Emarginato dalla rinascita di Legrottaglie, vero e proprio regista arretrato nel cangiante 4-4-2 di Ranieri, e dalla incredibile generosità di Molinaro sulla corsia mancina, pur di non depauperare i crediti accumulati nell'Under 21, ed in parte anche per non deprezzarne il valore sul mercato, Criscito verrà ceduto al Genoa con la formula del prestito con diritto di riscatto.
Già fissato, nel rispetto delle fameliche esigenze economiche dell'amministratore delegato Blanc, in poco meno di otto milioni. Cifra che consentirà al Genoa di poter acquisire, a partire dal termine della prossima stagione, la comproprietà del giocatore. A conferma di un rapporto preferenziale stabilito fra Juventus e Genoa, a corredo della trattativa per il passaggio di Criscito in Liguria, verranno inoltre ratificate altre due operazioni. Che alleggeriranno il bilancio bianconero mediante la cessione, a titolo definitivo, di Paro per circa due milioni, ed il prestito con diritto di riscatto dell'uruguaiano Olivera, sospeso fra panchina, poca, e tribuna, molta, in questo primo scorcio di campionato. Il quale, tradite le speranze riposte da Luciano Moggi ai tempi del suo oneroso ingaggio dal Nacional, per la "modica" somma di dodici milioni, andrà a sostituire il deludente Papa Waigo. Pressoché scontato il duplice riscatto, al termine del campionato, da parte della formazione guidata da Gasperini, anche in virtù di un'opzione della Juventus sul giovane fantasista argentino Forestieri, parcheggiato in prestito al Siena, la società di Corso Galileo Ferraris potrà così disporre, a partire dal mese di giugno, di una cifra oscillante fra i dieci ed i dodici milioni.
Che, a scanso di equivoci, i medesimi originati dal mancato utilizzo di una cospicua porzione delle risorse economiche emesse, mediante l'aumento di capitale, dall'Ifil nel corso dell'estate, verranno destinati all'acquisto di elementi di assoluta qualità e spessore caratteriale. Rassettata la difesa con l'ingaggio dello svedese Mellberg, acquistato a parametro zero dall'Aston Villa, ed i prolungamenti di Legrottaglie, sino al 2010, e di Chiellini, sino al 2012, i prossimi interventi del direttore sportivo Secco saranno orientati al consolidamento del settore mediano, attingendo ad una "ristretta" cerchia di papabili composta da Van Der Vaart, Xabi Alonso, Banega e Fabio Simplicio. Oltre alla volontà di affiancare all'intoccabile "Hannibal" Trezeguet, un attaccante in grado di incrementare il tasso realizzativo di un squadra sin troppo dipendente dalla condizione fisica di capitan Del Piero, in ripresa dopo un avvio di stagione assai stitico, oltre che dal generoso contributo di confusione, e dinamismo, offerto da Iaquinta. E se, una volta sancito il ritorno di Giovinco si prospettasse, magari a corredo della cessione di "Don Raffaè" Palladino o Marchionni, la possibilità di una scampagnata in Sicilia per acquistare Amauri...