Juventus e Torino, ora la svolta
Pur derubato della notte, privato del sonno ed adagiato nella confortante figura di padre, Alessandro Del Piero è riuscito ad imporre una violenta sterzata ad un cammino, sia corale, per la Juventus, signora bizzosa ma amabile, sia per la propria condizione di capitano "pro tempore". In attesa della definizione dei tempi di recupero di Iaquinta, e nella speranza che la pazienza certosina nei confronti delle scelte, a dir la verità esenti da critiche, di Ranieri continui almeno sino al termine del campionato, la rete realizzata contro un Genoa battagliero quanto assai sciupone, infatti, ha consentito di abbattere i muri di indifferenza creati per rendere meno tedioso un rinnovo contrattuale dalle evoluzioni omeriche, cercando di ristabilire una logica, consequenziale, ai tormenti di un giocatore più vicino al termine che all'inizio della propria carriera. Quando i capelli coprivano ancora la fronte ora scoperta, e gli spiccioli di una partita avevano il valore di un posto da titolare.
Eppure, con un nuovo taglio di capelli, e con un'energia attinta dall'umana comprensione di aver prolungato un matrimonio, quello con la Juventus, ricucito sulla fedeltà d'intenti e sulle pieghe di un romanticismo in via di estinzione, il novello Del Piero non sembra poi discostarsi molto da quello ammirato, pur ad intermittenza, come le luci di Natale, nella corazzata guidata da Capello. Utile più che indispensabile, piacevole più che necessaria, vezzosa più che virtuosa, la sua presenza nella scacchiere bianconero, potrebbe però assumere presto una "cadenza" periodica, per nulla gratificante. Anche in virtù dei rientri, tanto attesi, di Marchionni e Camoranesi. Se per il tornante con la buona sorte in aspettativa, considerando la sequela di infortuni che ne hanno limitato buona parte del rendimento, decapitando i vantaggi economici del suo ingaggio a parametro zero, è stata già da tempo predisposta una accogliente sistemazione in panchina, il recupero di Camoranesi permetterà invece a Ranieri di reimpostare, senza discostarsi troppo dal 4-3-1-2 , l'ordinato 4-4-2.
Problemi, quelli tattici, che molesteranno invece il sonno del "contorsionista" Novellino sino al termine di un campionato "viziato" dalla volontà di riabbracciare Recoba, cigno dalla salute cagionevole e delicata come quella di un colibrì. Il rientro del trentenne Di Michele, costringerà infatti l'allenatore granata a ridisegnare, in maniera offensiva, l'assetto tattico di una formazione giù di per sé friabile in difesa, complice il lento inserimento di Natali e l'infortunio di Rubin, quanto sterile in attacco. Considerando come unica certezza il modulo difensivo, disposto in una "liturgica" linea a quattro, i principali cambiamenti verranno apportati alla "cintola" di una linea mediana, come apparso nella trasferta di Bergamo, appassita dalla cura Corini. L'eventuale, quanto probabile, inserimento del "furetto" Di Michele, imporrebbe il sacrificio di almeno un elemento fra i volitivi Bjelanovic e Ventola. Magari richiamando a compiti ancora più offensivi, e per questo graditi, Rosina. In tal caso, lo schieramento prescelto, potrebbe ricalcare il prototipo tattico di Ancelotti, con Rosina e Recoba, acciacchi muscolari permettendo, nel ruolo di mezze punte.
Con il rientrante Di Michele perno di un attacco mobile, propenso all'aggressione coatta degli spazi. Ma non certo in grado di risolvere gli svariati problemi di una formazione incapace di supportare la presenza, all'unisono, di tre giocatori offensivi. Quando, cercando un compromesso con le esigenze di copertura, l'avanzamento di Recoba nel ruolo di suggeritore e la conferma a tempo indeterminato di Rosina sulla fascia, unite alla presenza dello squalificato Di Michele, potrebbero rappresentare, in un 4-4-1-1 d'emergenza, la soluzione ideale in grado di trasformare in valore aggiunto, e non in perdizione, i rientri degli elementi non ancora disponibili. Anche perché, facendo qualche passo indietro, anche capitan Del Piero potrebbe d'un tratto ritrovare un impiego continuativo, al momento aggrappato alle scivolose estremità del bilancino del "farmacista" Ranieri...