"Lotito vattene". Ma la Lazio vola...

E ora si facciano avanti, quelli che cantavano "Lotito vattene". Quelli che lo cantano ancora, ci spieghino, vogliamo delucidazioni. Vogliamo capire come si può contestare il presidente di una squadra che, contro ogni pronostico, si sta insediando nelle zone altissime della classifica, sciorinando un gioco che nemmeno ai bei tempi; quei tempi in cui il patron (Cragnotti) spendeva, sorrideva, era buono bello e simpatico. Invece "Lotirchio" è brutto sporco e cattivo: ma in un calcio dove bisogna vincere spendendo poco, lui vince spendendo poco. Hai detto niente. Venduto Oddo, la squadra non ne ha risentito: merito anche del "fiancheggiatore" Delio Rossi, che si conferma come straordinario motivatore. Non ci crederete, ma qualcuno canta anche "Rossi vattene": sono in pochi, certo, perché è un ritornello che in effetti non suona bene. E allora che escano fuori dal coro e facciano sentire la loro voce quelli che gridano, sì, ma al miracolo.

Sono in aumento, pare, perché toccando con mano - i risultati - non si può più non credere. Non "pro-Lotito", ma semplicemente realisti. Fiduciosi nelle potenzialità di una squadra che, qualora dovesse effettivamente approdare alla Champions League, darebbe a tutti uno schiaffo morale a mano aperta. Per gli "anti-Lotito" c'è sempre uno spazio da sparuta minoranza; forse qualcuno di loro si accorgerà anche di essere in malafede, e cambierà sponda. Agli altri irriducibili - di nome e di fatto? - si può restituire pan per focaccia. Cantandogli una canzone. "Vattene".