"M" come Milan, Mundial... & Mercato
Sul tetto del Mondo. Più in alto di tutti. Più vincenti di Real Madrid, Barcellona, Liverpool, Boca e San Paolo: giusto per fare qualche nome. Il Milan ci ha regalato una mattinata di forti emozioni, una domenica fredda di Dicembre, d'improvviso, si è riscaldata. In Via Turati adesso aspettano l'arrivo della quarta Coppa Intercontinentale, la bacheca è già aperta. Però tra poco bisognerà farne una nuova. 18 trofei sono tanti, da esporre tutti in fila; nessuno, al Mondo, finora si era posto questo problema. Benedetto il Giappone: 4-2 al Boca Juniors è come scrivere una favola e leggerla tutto d'un fiato. Benedetti, anche, i giapponesi. Vestiti rigorosamente di rosso e nero con le maglie di Maldini, Inzaghi e Kakà: bel colpo d'occhio. Sembrava, almeno sul 4-1, di rivedere la finalissima del 1990 quando l'Olimpia subì un netto 3-0 dal Milan capendo di che pasta fosse fatta questa squadra: l'orgoglio del calcio italiano. Bella l'immagine di Michael Platini che consegna, nella mani di Paolo Maldini, un trofeo prestigioso per la seconda volta in 7 mesi. La vendetta è un piatto che va servito freddo, Ancelotti in questi 4 anni l'ha tenuto nel congelatore. Adesso se lo gusta. Ma come in tutte le storie, anche le più belle, c'è un però... Nel Milan ieri hanno giocato 8 calciatori che erano presenti anche nel 2003 nella finale contro il Boca: Dida, Maldini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Ambrosini e Inzaghi. Questi ultimi due subentrarono, a gara in corso, a Gattuso e Tomasson. Un segno di continuità, programmazione ma anche di "vecchiaia". Onore ad Ancelotti, Galliani e Braida perchè il Milan partite come questa non le sbaglia (quasi) mai. Però, adesso, è giusto guardare avanti. Progettare un futuro glorioso, almeno quanto lo è stato il passato e tuttora lo è il presente. Capire dove intervenire e iniziare ad investire anche il danaro risparmiato negli ultimi 15 mesi, nei quali sono arrivati Digao, Pato, Ba, Aubameyang, Emerson e Storari. Per Giugno, a Milanello, è stata prenotata una stanza a nome Ever Banega. A Yokohama non ha brillato ma il problema principale è che Banega ci ricorda molto Gago. Gente che in Europa fa fatica, tutt'altro modo di giocare, tutt'altra tattica.
A Gennaio Pato si inserirà, anima e corpo, nel progetto rossonero. Per lui sarà più facile all'interno di un gruppo di brasiliani che ha già raggiunto, a metà dicembre, il suo principale obiettivo stagionale. Bene, con Pato e Banega il Milan è a posto così. Rinforza e ringiovanisce centrocampo e attacco, al resto si penserà più avanti. Sarebbe, questo, un grave errore. Il più grande che la società possa commettere. Quando la regia di Mediaset Premium ha inquadrato la panchina di Ancelotti sono apparsi in primo piano Favalli, Emerson, Cafu e Kalac, non proprio dei giovanotti. A questi vanno aggiunti Paolo Maldini, che a Giugno chiuderà definitivamente nell'armadietto di San Siro i suoi scarpini, e Serginho che, ormai, dà l'impressione di aver dato tutto a questa squadra. Inzaghi ne avrà presto 35 ma come si fa a dire ad uno che segna due gol nella finale di Champions e altri due nella finale di Intercontinentale, che è troppo "vecchio" per continuare a giocare? I veri casi dell'attacco sono altri: Ronaldo che anche a Yokohama è stato spettatore/tifoso: lo avete visto quando, durante la premiazione, con la sua telecamera digitale riprendeva la festa dei compagni? Immagine bella e triste allo stesso tempo. Il suo rinnovo, ad oggi, avrebbe poco senso. Sarebbe un investimento a fondo perduto. E Gilardino? Lui non ha problemi di età ma il suo impiego inizia a diventare frustrante. Due minuti con il Liverpool, neanche uno con il Boca: l'ex attaccante del Parma ha segnato 4 gol in 3 anni di Champions. Quando c'è da andare sul sicuro Ancelotti chiama sempre (giustamente) Pippo e si dimentica del Gila. Gennaio passi pure ma a Giugno il Milan dovrà essere obbligatoriamente protagonista sul mercato: Boruc e Ochoa ipotesi interessanti per il dopo Dida. Zambrotta l'uomo ideale per sistemare la retroguardia sugli esterni. Un grave errore aver perso il difensore brasiliano Breno (trasferitosi al Bayern Monaco). Per sostituire Franco Baresi il Milan andò "a vuoto" 4 volte, con gli acquisti di Cruz, Ngotty, Beloufa e Sala. Lo stesso non si può fare con l'erede di Maldini. Vargas del Catania oggi costa più del triplo di quello che valeva 12 mesi fa e questa filosofia non appartiene ai dirigenti rossoneri. In attacco Amauri può essere una valida soluzione ma lì davanti ne servono almeno due. La trattativa con Benzema è ancora in alto mare. E Ronaldinho? Siamo sicuri che a questa squadra lui serva realmente? Il Milan, adesso, si goda la festa. Ma è opportuno che da Gennaio inizi a progettare il futuro se vorrà continuare a vivere notti magiche come quelle di Atene e Yokohama.