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Maradona: "Mi aveva deluso Grondona"

Maradona: "Mi aveva deluso Grondona"
mercoledì 1 agosto 2007, 20:562007
di Ilario Imparato

Passata a quanto pare la paura dell'ultima, grave, ricaduta fisica, Diego Armando Maradona torna a far parlare di se' e della sua voglia di tornare ad allenare. E al riguardo rivela che il presidente della Afa (la Figc argentina), l'italo-argentino Julio Grondona, gli ha prospettato durante i Mondiali in Germania la possibilita' di dirigere la nazionale. ''Il mio tempo e' questo - ha detto Maradona in una lunga intervista ad un canale sportivo della Tv argentina - sono pronto, ma forse non arrivero' mai ad allenare la nazionale argentina. Se fosse cosi', cerchero' gloria da un'altra parte''. Sull'argomento ha aggiunto che Grondona ''mi ha detto, dopo il 6-0 alla Serbia nel mondiale di Germania, che la nazionale non sarebbe piu' stata di Pekerman, ma sarebbe diventata mia. Ma si vede che ha perso il telefono, perche' quando sono tornato in Argentina non mi ha piu' chiamato''. ''Non ho accettato - ha proseguito - il ruolo da 'segretario tecnico' nel ciclo di Basile perche' la personalita' del Coco (Basile, ndr.) non permette che gli venga imposta un'altra persona al di sopra del suo ruolo''. Maradona ha espresso parole di grande elogio per Leo Messi (''e' quello che genera maggior entusiasmo tra la gente, credo sia il primo candidato a diventare il leader della seleccion''), Riquelme (''e' arrivato al Boca e ha vinto la Copa Libertadores da solo, ringraziamo Pellegrini per non aver piu' voluto contare su di lui nel Villarreal'') e Ayala (''non e' il colpevole per la sconfitta nella Coppa America, come invece pensa chi l'ha lasciato andare, lo chiamero' per dirglielo'').

Immancabile un commento proprio sulla finale della Coppa America: ''Ci siamo presentati con i migliori giocatori e il Brasile ci ha surclassati con una squadra 'B'. Molte volte siamo stati campioni morali, ma i trofei non arrivano nelle vetrine della Afa (la federazione di calcio argentina, ndr). L'Argentina deve recuperare la gloria e la mistica, che e' qualcosa che non si compra con il denaro''. Sull'eterna rivalita' con il Brasile ammette: ''Nella storia, sono sempre stati un gradino al di sopra''. Infine, alla domanda sulle sue condizioni finanziarie, ha detto: ''Io non sono milionario, come invece lo sono due dei miei ex rappresentanti, Jorge Cyterszpiller e Guillermo Coppola. Loro sono milionari e io continuo a lavorare''.