Milan, altri due Pato e Simplicio
Il Mondo del Milan non si è fermato mai un momento. Una terra di conquista, il Giappone ai piedi di Kakà. Gli interisti appoggiano Mancini e dicono è stato il Torneo dell'Amicizia. Domanda: ma come mai, nelle ultime due edizioni, prima il Liverpool e poi il Barcellona si sono fatti infinocchiare da club brasiliani? Bella domanda, la risposta la diano gli interisti. Grande derby domenica, ma poi sarà soprattutto grande mercato. Adriano Galliani giura che a gennaio non ci saranno manovre importanti. Gli crediamo, più o meno. Già, perché c'è poco da fidarsi: monitoriamo bene la situazione di Ronaldinho, convinti soprattutto che il Milan stia cercando la grande occasione, non ha voglia di svenarsi. Aspettiamo Pato che, se facesse trenta gol da qui a giugno come ha sentenziato (tra il serio e il faceto) Berlusconi, vincerebbe davvero il prossimo Pallone d'Oro. E farebbe arrossire Kakà. Senza intralciare la strada ad Amauri in arrivo.
Pato, appunto. Il Milan lo ha preso e ne è orgoglioso. Nel senso che dall'allenamento arrivano riscontri strepitosi. Adesso sarebbe il caso di scovarne un altro paio. Non proprio di diciotto anni (da compiere), mica tutte le ciambelle riescono con il buco. Abbiamo detto di Banega, e confermiamo. Personalità, innata. In Europa dovrebbe imparare tante cose, soprattutto la disciplina tattica e il comportamento meno rude. Insomma, dovrebbe andare a ripetizione da Gattuso che -quattro o cinque anni fa- era mister "tackle sulla caviglia", con il tempo si è dato una mossa. Ma di sicuro Banega sarebbe un altro Pato, in un altro ruolo, ma sempre con le caratteristiche del predestinato. Una via di mezzo tra Pirlo e Gattuso, una bella via di mezza.
Banega il Pato numero uno. E il Pato numero due? Non ha diciotto anni, ma qualcuno in più. Ha soprattutto le caratteristiche del difensore destinato a diventare un grandissimo. Stiamo parlando di Zapata il colombiano, Zapata l'oro di Udine, Zapata che spazza, Zapata di personalità, Zapata di mestiere. Insomma, se non sfonda significa che abbiamo capito poco. In realtà sta già sfondando e al Milan è sempre piaciuto. L'Udinese chiede quindici (milioni) più a salire che a scendere. La Juve ci ha messo un occhio (forse due) da un pezzo e confida negli eccellenti rapporti con l'Udinese. Ma il Milan è pronto ad aprire la cassaforte per fare l'investimento che lo convince di più: per Zapata ne vale la pena, dopo aver scartato almeno altre quattro o cinque soluzioni. Domanda: ma Berlusconi non dice che bisogna trovare gli eredi di Cafu e di Maldini? Di Cafu lo hanno trovato, non è un "bambino" come Pato, ma ha l'identikit collaudato di Gianluca Zambrotta. L'erede di Maldini ha la stoffa di Zapata, non vi basta? E se non vi basta, Vargas del Catania è uno da Milan, anche se arrivasse Zambrotta. E se cercate un altro nome per il centrocampo che non sia Banega, ecco la nuova pista: Simplicio, in partenza da Palermo, che ha lo stesso procuratore di Pato e che ha stupito contro la Fiorentina quando saltava gli avversari come se fossero paletti, ottenendo in premio un fantastico gol. Insomma, piccole-grandi tracce sul mercato del Milan. Un paio di Pato per difesa e centrocampo e vediamo se parleranno ancora di Rifondazione.