Napoli, batti il cinque!
E riscatto fu. Spietato, cinico, pratico come forse non è mai stato. Un Napoli che sale agli onori della cronaca, capace di rispondere sul campo alle critiche ottenute appena una settimana fa. E a chi sognava anche solo un punto in quel di Udine, riesce a regalare addirittura cinque perle.
Sarà anche presto per esaltarsi ed esprimere giudizi entusiasmanti, ma la disfatta casalinga col Cagliari è ormai alle spalle, dimenticata, sommersa dalle reti Zalayeta, dai lampi del Pocho Lavezzi, dalla grinta di Gargano e la conferma di una difesa solida e capace di annullare lo spauracchio offensivo Udinese. Una risposta forte alle tante critiche ricevute prima durante il mercato e poi dopo aver perso davanti al proprio pubblico contro il Cagliari, diretta concorrente per quella salvezza tranquilla richiesta dalla società e confermata come volontà dei giocatori.
Il tabellino finale segnava uno 0 - 5 perentorio, simbolo della prestazione azzurra nella loro prima trasferta del ritorno nella massima serie. Trasferta che si presentava non poco insidiosa visto l'avversario. L'Udinese è una squadra temuta da chiunque, capace nel tempo di assumere una solidità ed una costanza unica (e Pierpaolo Marino fu colui che iniziò questo progetto). Un attacco tutto napoletano: Floro Flores, Quagliarella e Di Natale, più il ghanese Asamoah. Tutti annullati, quasi fossero giocatori normali, senza esperienza. Chiusa da una difesa ermetica già protagonista la scorsa stagione e che, grazie al ritorno di Cannavaro e dell'insormontabile Domizzi, sembra aver riacquistato fiducia e sicurezza.
Le note più liete poi sono la risposta più forte a chi storceva il naso davanti agli acquisti del dg Marino. Zalayeta non aveva il passo, ma con il suo fiuto ha messo a segno due reti. Gargano e Lavezzi erano considerati due sudamericani troppo sponsorizzati ma sconosciuti al calcio europeo. Eppure sembravano due veterani, capaci di mantenere in piedi i rispettivi reparti quasi da soli e dare l'impressione di giocare in Serie A da un decennio, nonostante fosse la loro seconda presenza ed insieme arrivano ad appena 45 anni di età. Sono loro a meritare la palma di migliori in campo, a prendersi la maggior parte degli applausi che vanno comunque distribuiti ad un gruppo che mai come oggi è stato unito.
Difficile trovare una nota stonata in questa giornata particolare. Forse l'unico oggetto di pensiero negativo è la panchina di Calaiò. Sembrava una scelta ingiusta, eppure Reja ha avuto ancora una volta ragione sui suoi denigratori. La coppia anti - Udinese ha segnato tre reti e sfornato un'ottima prestazione. Sosa, considerato da sempre solo un uomo spogliatoio, ultima scelta o torre da inserire per controllare le gare, è entrato e fatto gol proprio contro la sua ex squadra. Che per Manu Calaiò si stia avvicinando un periodo difficile? Siamo appena alla seconda giornata e non si può ancora tracciare un bilancio, ma il Napoli visto oggi merita conferma e fiducia, la stessa che viene data dalla criticata società ai propri giocatori, soprattutto i nuovi arrivi ed in attesa di ambientazione definitiva.