Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Retroscena sul passaggio di Roberto Carlos all'Inter

Retroscena sul passaggio di Roberto Carlos all'Inter
giovedì 20 settembre 2007, 14:102007
di Ilario Imparato
fonte Controcampo

Incrociare Roberto Carlos, per gli interisti, è sempre un piacere. E un dispiacere. Perché ha vestito la maglia nerazzurra nel '95-'96, salvo poi essere frettolosamente spedito al Real Madrid, dove ha giocato da fenomeno per undici stagioni prima di approdare al Fenerbahce, e fare la festa ai suoi amici nerazzurri, sconfitti 1-0: lui, come al solito, fra i protagonisti. E lasciando ancora quei cuori nerazzurri feriti, giacché dopo il brasiliano nessun altro terzino sinistro è stato alla sua altezza, nemeno alla lontana. Vedi Maxwell, tanto per fare l'ultimo esempio: paragone da rabbrividire.

Comunque sia, qui non rifacciamo la storia sui perché l'Inter -estate '96- abbia ceduto Roberto Carlos. Bensì raccontiamo un particolare inedito, che ieri è venuto a galla nel corso di un colloquio -televisivo- fra Maurizio Pistocchi e il brasiliano, collegato da Istanbul per il dopo-partita su Mediaset Premium. "Ciao Roberto, come stai?". "Benissimo". "Complimenti, e a proposito: ti ricordi di quella volta, dicembre '94? Ernesto Pellegrini ti aveva preso per la sua Inter. Ti avevo segnalato io. E poi...". "Sì che mi ricordo. Come no?".

Frammenti di memoria. Era andata così. Fine novembre '94: l'Inter ha un presidente, Pellegrini, un allenatore, Ottavio Bianchi, un direttore sportivo, Mariottini. E un giovane terzino sinistro che non è male, Paolo Tramezzani: s'infortuna, e a sinistra si apre una lacuna da colmare. Poco prima di Natale, per gli auguri di rito, Pellegrini telefona a vari giornalisti coi quali intrattiene buoni rapporti, fra questi appunto Pistocchi. I convenevoli si spostano su questioni interiste, serve un giocatore e si ascoltano i consigli. Pistocchi dice: "Ho visto un giovane del Palmeiras, Roberto Carlos. Per me, è fortissimo. Se vuole, le faccio recapitare una videocassetta".

Recapito pronto. E all'Inter sobbalzano: ma questo è un portento. Via alla trattativa, Roberto Carlos è in scadenza di contratto, ha 21 anni e mezzo, gli offrono un contratto di 3 anni a 1 miliardo di lire netto all'anno, lui accetta (all'epoca, quei soldi sono tanti soldi). L'Inter al Palmeiras non deve una lira. Non resta che aspettare la fine della stagione. Ma dopo Natale, Pellegrini matura l'idea che l'Inter e il calcio, dopo quasi undici anni, siano abbastanza e decide di cedere il club a Massimo Moratti: da tempo la trattativa è avviata, e il 19 febbraio viene formalizzato il passaggio di consegne. Sotto la guida dell'indimenticabile Peppino Prisco.

Nel pentolone nerazzurro, dopo il passaggio di consegne, c'è anche il contratto di quel giovane brasiliano. Ma a primavera gli uomini di Moratti dicono: i nuovi giocatori della nuova Inter li prendiamo noi. Così a Roberto Carlos non resta che rifare la firma per il Palmeiras e aspettare altri notizie al di là dell'Oceano. Poi, in estate, va in Coppa America: e mette in mostra al mondo il suo talento. Tant'è che l'Inter si ricorda benissimo di lui, e avvia la procedura per portarlo a Milano. Operazione riuscita, con un particolare in più: al Palmeiras vanno 11 miliardi e mezzo di lire. La lungimiranza quando si smarrisce ha un prezzo: e si paga.

Poi, la stagione di Roberto Carlos a Milano non è esaltante. Non lo è l'Inter 1995-96, che passa da Bianchi a Suarez e poi a Hodgson. Tant'è che a luglio, dinanzi alle richieste del Real Madrid che ha appena preso Fabio Capello, ecco che -inopinatamente- si decide: per 13 miliardi di lire, l'Inter cede a don Fabio uno dei terzini sinistri più forti del Mondo, e di sempre. La plusvalenza è di 1 miliardo e mezzo di lire. Il rimpianto, undici anni dopo, è ancora come undici anni fa.

Invia a un amico