Sorrento: Castellano e Giglio potrebbero abbandonare al termine della stagione
Derby con il Benevento a porte chiuse per motivi di ordine pubblico. Giornata infernale per la dirigenza rossonera che, dopo aver appreso ufficialmente in serata la decisione emanata dal prefetto di Napoli, Alessandro Panza, su proposta del questore Oscar Fiorolli, ha annunciato l'intenzione di passare la mano alla fine della stagione. I patron Castellano e Giglio, però, hanno chiesto alle autorità competenti che sia autorizzato almeno l'ingresso ai soli abbonati come è successo domenica in altri stadi italiani. Il derby è stato ritenuto da prefetto «partita a rischio» rispetto alle altre gare del Sorrento. Voci ufficiose circolavano già ieri mattina. In serata, è arrivata la notifica dell'ordinanza prefettizia, la dirigenza ha passato in sede ore interminabili. I patron Castellano e Giglio, senza entrare nel merito della necessità di giocare domenica a porte chiuse, hanno dichiarato: «I nostri impegni con la città, con gli sportivi della penisola sorrentina, con la squadra e lo staff tecnico, compreso l'obiettivo di puntare alla C1, saranno mantenuti solo fino al 30 giugno. È difficile, oggi, ipotizzare l'idea di andare avanti oltre la fine di questa stagione in un clima di incertezza. Abbiamo fatto effettuare appositi lavori allo stadio per adeguarlo alle normative vigenti e, tra l'altro, abbiamo destinato la curva sud con i suoi 1.200 posti ai tifosi delle squadre ospiti, provvedendo ad allargare l'altra curva nella quale hanno accettato di trasferirsi i nostri tifosi».
Articolata in vari punti, l'ordinanza prefettizia fa riferimento ad episodi di violenza nella gara d'andata a Benevento con due poliziotti feriti e il danneggiamento di alcune auto dei tifosi sorrentini, alla possibilità dell'arrivo dal Sannio di mille tifosi, per cui si tratta di «partita a rischio». Vengono richiamate anche le caratteristiche dello stadio di Sorrento «ubicato in pieno centro cittadino, a ridosso di importanti strutture alberghiere, senza percorsi separati per l'accesso delle opposte tifoserie», citando pure «l'assenza di parcheggi, di spazi antistanti ai varchi d'accesso» e concludendo che «l'impianto non consente di svolgere agevolmente attività di prefiltraggio e filtraggio che, comunque, sarebbe vanificata dalla presenza di un muro perimetrale dell'impianto basso, pertanto facilmente valicabile». Nell'ordinanza, inoltre, si evidenzia che «se le suddette criticità possono essere fronteggiate in occasione di incontri a basso rischio, assurgono a condizioni ostative al mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza per l'incontro di calcio in questione (appunto il derby con il Benevento, ndr), stante la massiccia presenza di pubblico e i pregressi scontri tra le tifoserie». Grande amarezza ieri nella sede sociale. «Senza entrare nel merito - ha detto l'allenatore Cioffi - sono dispiaciuto. Le partite con lo stadio vuoto perdono l'atmosfera della festa. Avevamo preparato il derby con il Benevento fidando anche sul vantaggio di disputarlo in casa». Per il Sorrento c'è un precedente: il 9 aprile 2006 il derby con la Turris (3-0 per i rossoneri) di serie D fu giocato a porte chiuse.