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Adesso Mourinho chieda consigli a Paolillo

Adesso Mourinho chieda consigli a Paolillo
mercoledì 29 ottobre 2008, 00:002008
di Franco Rossi
Comincia la propria carriera a Tuttosport nel 1965, per poi passare a Repubblica e al Corriere dello Sport. Nell'89 a Il Giorno, di cui diventa, nel '95, il direttore responsabile della redazione sportiva. Dal'99 è opinionista televisivo.

Cari nemici e amici, ma questo Mourinho quanto sa di calcio?

L'Inter il campionato lo vincerà, ma con la squadra che ha ereditato da Mancini e i settanta milioni fatti cocciutamente spendere a Moratti, a questo punto del campionato era lecito aspettarsi di più.

Non sa che un allenatore non può dire, come ha fatto lui dopo Inter-Atalanta: "Io vinco, noi pareggiamo e loro perdono" dove loro che perdono sono i giocatori che lui ha accusato in conferenza stampa di non aver fatto quello che lui aveva chiesto e che martedì al momento delle convocazioni per Firenze la pagheranno cara?

Sembra quasi che l'allenatore dell'Inter cerchi di rompere con l'Inter sperando di risolvere il suo contratto a giugno, quando magari il Liverpool potrebbe non rinnovare il contratto a Benitez.

Drammatizzare come ha fatto lui durante la partita (il labiale nei confronti di Cruz non ha precedenti) e dopo (in sala stampa) mi è parso esagerato: in fondo un pareggio in casa non è la fine del mondo...

Vincerà lo scudetto perché ha giocatori nettamente migliori delle altre, così come lo vinse Albertino Bigon con il Napoli di Maradona, ma Mourinho sinora sul piano tattico e su q1uello dell'intelligenza calcistica è stato preso a sberle da Mazzarri, da Zenga, da Beretta, da Ancelotti e da Gasperini.

La pochezza dell'allenatore si è vista clamorosamente contro il Genoa quando in undici contro dieci non ha fatto altro che chiedere ai suoui giocatori di buttare il pallone in mezzo all'area sperando in un fortunoso (e fortunato) colpo di testa di qualcuno, come fece Cruz contro il Lecce.

Non una parvenza di gioco, non una mossa in risposta a quelle di Gasperini, ma tutto un confuso caos disorganizzato che ha irritato non solo i tifosi dell'Inter, ma tutti gli amanti del calcio che da una squadra del genere sin aspettano ben altro.

Quando Moratti chiederà conto a Mourinho dell'acquisto di Quaresma, inconcludente, inutile e dannoso e quando supplicherà l'allenatore di lasciar fuori ogni tanto Ibrahimovic, che è straordinariamente bravo, ma al quale non si può chiedere di risolvere tutte le partite.

E poi cos'è questa storia di Julio Cesar che ad ogni partita è costretto a fare gli straordinari per colpa di un centrocampo che riesce a proteggere minimamente la difesa?

Mourinho è bravo e può diventare bravissimo a patto che qualcuno gli insegni che il calcio italiano dal punto di vista tattico è ben altra cosa rispetto a quello inglese dove c'è solo il Livepool di Benitez (che non a caso l'ha eliminato due volte su due dalla Champions) che può reggere il paragone con gli allenatori di casa nostra.

A questo punto qualcuno in società (dove il malcontento nei confronti di Mourinho è in forte crescita) dovrebbe dare qualche consiglio.

Magari l'allenatore portoghese li chieda a Ernesto Paolillo che il giorno dell'ufficialità del suo arrivo disse che sul piano mediatico e del marketing (ma quante magliette di Mourinho sono state vendute?) era un affare senza precedenti.