Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Caso Malaga, l'ombra della corruzione sulla Liga

Caso Malaga, l'ombra della corruzione sulla Liga
lunedì 1 dicembre 2008, 22:242008
di Redazione TMW

Una conversazione telefonica fa tremare il calcio spagnolo. La stampa lo ha già ribattezzato "il caso Jesuli" dal soprannome di Jesus Mora Nieto, la scorsa stagione al Tenerife. Il giocatore avrebbe ammesso il passaggio di soldi in cambio della sconfitta nella partita giocata il 15 giugno in casa del Malaga. Un 2-1 grazie al quale quest'ultima squadra venne promossa nella Liga, la massima divisione. Lo scandalo ha preso il via da una conversazione telefonica, risalente ad un paio di settimane fa, tra Jesuli ed il presidente della Real Sociedad (seconda divisione), Inaki Badiola, conversazione pubblicata dal giornale 'El Mundo' sotto il titolo "Imbroglio nella Liga?". 'Jesuli', 30 anni, che attualmente si allena con la seconda squadra del Siviglia, nella registrazione ammette di aver ricevuto denaro (si parla di 6.000 euro) dal Malaga per contribuire alla sconfitta del Tenerife nell'ultima partita del campionato 2007-2008. "Non so dirti se (i miei compagni) hanno preso i soldi, ma se li ho ricevuti io immagino che anche loro li abbiano presi, non credi?", afferma Jesuli parlando con Badiola, il cui club sarebbe 'vittima' della corruzione perché la vittoria del Malaga negò la promozione alla Real Sociedad. Davanti allo scalpore suscitato dalla vicenda Badiola ha assicurato, a Radio Marca, che "mai avrebbe registrato le parole di qualcuno a sua insaputa" ed ha accusato il difensore del Tenerife Juanma di "aver organizzato tutto".

El Mundo ricorda che la seconda rete del Malaga era stata segnata su rigore, assegnato per un fallo di mano commesso appunto da Juanma. Ma Badiola se la prende anche con il presidente del Malaga, Fernando Sanz, e con suo padre Lorenzo, ex numero 1 del Real Madrid, accusati di essere "delinquenti e imbroglioni". Fernando Sanz, da parte sua, ha reagito alle parole di Jesuli minacciando di querelare il giocatore se non smentirà tutto entro 24 ore. E sulla vicenda è intervenuto pure il Tenerife, il cui presidente Miguel Concepcion ha anticipato: "Chiederemo conto a tutte le persone implicate, dirigenti e giocatori". Dopo questo serie di minacce, 'Jesuli' ha tentato una rapida quanto maldestra marcia indietro. In un comunicato ha affermato che le sue parole erano "inesatte" e comunque pronunciate nell'ambito di una conversazione privata. Precisazioni che non sono bastate alla Lega calcio spagnola, che attraverso il suo presidente José Luis Astiazaran ha chiesto l'apertura di un'inchiesta, ricordando di non avere la competenza per farlo autonomamente, né per decidere eventuali sanzioni. Non è escluso che dell'affare possa interessarsi anche l'Uefa.