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Figline, Poggesi: "Squadra solida e ambiziosa"

Figline, Poggesi: "Squadra solida e ambiziosa"
sabato 4 ottobre 2008, 15:002008
di Redazione TMW.
fonte esclusiva www.viaroma100.net
Brunero Poggesi sul Figline: "Una squadra solida, costruita per disputare un buon campionato".

Brunero Poggesi ha una lunga storia di militanza gialloblù, prima come giocatore (erano gli anni d'oro della permanenza del Figline in serie D), poi come allenatore (fu lui a riconquistare l'accesso al campionato di Eccellenza) e infine, da 6 stagioni, come direttore sportivo, collezionando anche in questo caso ben 2 promozioni. Con lui abbiamo parlato del bel momento che sta vivendo il calcio a Figline Valdarno.

Direttore, 5 partite, 11 punti, nessuna sconfitta, primo posto in classifica. Si aspettava una partenza così forte?
"E' certamente un inizio di campionato molto positivo e bello per la squadra, la società e i nostri sportivi. Non ci aspettavamo veramente di essere così in alto e questo ci rende veramente felici, ma dobbiamo stare con i piedi per terra. Siamo solo all'inizio di un campionato equilibrato, bello, entusiasmante, dove arriveranno anche momenti meno facili".

Domenica nel derby con la Sangiovannese però è stato un vero spettacolo
"Sì, anche perché da cornice c'era un pubblico fantastico, due tifoserie anche amiche che hanno incitato le proprie squadre, il tutto si è svolto in piena correttezza. Insomma è stata una vera giornata di sport e di festa, condita per noi da una bellissima vittoria"

Come avete costruito tecnicamente questa squadra?
"Siamo partiti dal modulo di gioco che in questi anni con Leornardo Semplici alla guida del Figline, ci ha dato grandi soddisfazioni, ovvero il gioco a rombo a centrocampo. Quindi abbiamo cercato in primo luogo di dar vita ad un buon potenziale offensivo. Sapevamo di disporre di due ottimi attaccanti come Frediani e Iacona, ai quali abbiamo aggiunto un giovane di ottime potenzialità come Fioretti, che sono certo nell'arco del campionato farà vedere il suo valore, e poi si è aggiunto Enrico Chiesa, il nostro fiore all'occhiello che ha innalzato le nostre già buone capacità in fase di attacco. Ai nostri 4 attaccanti aggiungerei anche Fanucchi che gioca a ridosso delle punte, ma che quando è in forma, credo abbia pochi rivali in questa categoria. E' reduce da un brutto infortunio, ma domenica dopo domenica sta migliorando e i risultati in campo si vedono. Volevamo un portiere d'esperienza e abbiamo preso Pardini al quale abbiamo affiancato un giovane di grande futuro come Novembre. Poi abbiamo voluto potenziare la nostra difesa con l'innesto di giocatori d'esperienza come Mugnaini, Peruzzi e Bettini, sapendo anche che per i primi mesi non sarebbe stato disponibile Bogi e che anche Del Vivo doveva recuperare da un brutto infortunio. Infine a centrocampo abbiamo preso Campolattano, altro giocatore di grande esperienza, che si affianca ai nostri Robbiati, Consumi, Giglioli e Galbiati. Poi ci sono alcuni giovani di belle speranze".

Veniamo alla gara di domenica contro il Prato. Lei ha visto la squadra di Orrico all'opera?
"Sì, 15 giorni fa contro il Poggibonsi dove ha vinto negli ultimi minuti. Il Prato è una squadra che si è rinforzata con alcuni, ma buonissimi innesti, ma che però ha in pratica confermato i giocatori della scorsa stagione. Gioca un 4-3-3 con una chiara propensione al gioco d'attacco e ha in Max Vieri il suo giocatore più rappresentativo. Ha altri due grandi giocatori d'esperienza che sono Lamma, un fortissimo centrale difensivo e Moscardi che è invece l'uomo di regia a centrocampo, il giocatore da cui passano tutte le azioni in fase di possesso di palla. Il resto sono tutti elementi molto giovani, ma che hanno alle loro spalle già 2/3 campionati di seconda divisione. Una squadra dunque forte e molto pericolosa. Insomma il Prato, in occasione della celebrazione del suo centenario, vuole sicuramente far bene".

E di Orrico cosa pensa?
"Che dire di un allenatore che calca i campi da oltre 40 anni, che io ho incontrato quando ancora giocavo e lui era il Mister della Sarzanese, che ha allenato fino alla serie A? E' un uomo di grande carisma, che conosce benissimo il calcio, che sa preparare come pochi una partita e sa caricare a dovere i suoi giocatori. Veramente un grande allenatore".

Lei è al suo sesto anno come direttore sportivo. Come giudica questa sua esperienza?
"Devo dire che questi sei anni mi hanno enormemente arricchito e mi hanno fatto crescere professionalmente. Venire a contatto con dirigenti di squadre come Juventus, Empoli, Fiorentina, tante squadre di serie C, vedere come operano e si muovono, è stata per me una vera scuola, considerato che fino a poco tempo fa il calcio che io conoscevo era principalmente quello dilettantistico. Già lo scorso anno ho visto molte partite di seconda divisione per iniziare a prendere coscienza della nostra nuova realtà. E questo mi è servito per allestire quest'anno, insieme alla società e all'allenatore la nostra squadra. Anche così abbiamo iniziato a costruire il nostro futuro".