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Gazzetta - E' Mou il segreto di Adriano. Rinascita di un campione

Gazzetta - E' Mou il segreto di Adriano. Rinascita di un campioneTUTTO mercato WEB
venerdì 24 ottobre 2008, 10:392008
di Tommaso Veneri

"Adriano è risorto, vero? Ho visto che ha segnato il gol della vittoria contro l'Anorthosis, gli dica che qui siamo tutti strafelici per lui". Il dottor Marco Aurelio Cunha è il direttore del centro Reffis di San Paolo, dove Adriano andò a rifugiarsi dopo lo strappo con Mancini, avendo avvertito il bisogno di ricostruirsi nel fisico e nel morale. "E quello è stato il nostro lavoro: recuperare prima l'uomo e poi l'atleta" spiega il dottor Cunha. "Guardi sono stato anche severo, a costo di litigare con lui violentemente: ma si è rimesso in riga".

Quindi ha ragione Mourinho quando dice che Adriano deve andare a pane e acqua.
"Ha detto proprio così? Perfetto. Si vede che ha capito subito con chi ha a che fare e qual è la strada per ottenere il massimo da lui".

Ma chi è Adriano oggi?
"Intanto un giovane dal grandissimo cuore. Buono, buonissimo. E poi un calciatore alla ricerca del tempo perduto. Forse non ce la farà a ritrovare la strabiliante condizione atletica dei vent'anni, quella che lo aveva reso Imperatore. Ma è sicuramente in tempo per riprendersi l'Inter e la nazionale da grande protagonista".

A patto che lavori tanto e non arrivi tardi agli allenamenti...
"Ah, i ritardi. Anche a me combinò uno scherzo del genere. Ma io l'affrontai a muso duro, gliene dissi quattro: se vuoi stare qui devi osservare le regole dello sport, se preferisci i falsi amici che ti portano in giro, fa pure, ma qui non metterci più piede. Sulle prime si arrabbiò, poi me lo ritrovai al centro docile e collaborativo come un cucciolone".

Perché ci ricasca? Che cosa si può fare per aiutarlo?
"Intanto lui deve capire che tanti di quelli che lo circondano lo fanno per ottenere dei vantaggi: economici, di notorietà o altro. I classici amici interessati. Noi invece lo abbiamo aiutato solo per il piacere di restituire al calcio mondiale un attaccante di eccezionali qualità. E in questo gruppo di amici veri va inserito di diritto il dottor Franco Combi che mi ha telefonato decine di volte per informarsi di come Adriano stesse progredendo qui a San Paolo mentre Adriano pensava al dottor Combi con fastidio perché non voleva essere controllato dalla società. Ma Franco aveva peso a cuore il suo caso al di là dei compiti professionali".

Mourinho lo chiama a casa, gli dà continui consigli: è una tattica proficua?
"Certamente la migliore. Adriano ha bisogno di un punto di riferimento, ha accusato nel periodo più delicato della sua vita la mancanza della figura paterna e la ricerca costantemente. Però non si deve essere indulgenti con lui, ma anzi fermi e severi quando commette errori. E al contempo dolci e affettuosi quando si comporta bene. Ha il fisico da gigante e il bisogno d'affetto di un bimbo".

Bastone e carota, diciamo noi.
"Sì, è l'atteggiamento giusto. Mi fa piacere che Mourinho lo abbia compreso e che Adriano stia rispondendo. I suoi veri amici di San Paolo sono orgogliosi di lui".