Il Secolo XIX - Criscito: "Io scelgo il Genoa"
«Sei mesi di panchina mi hanno certamente aiutato a crescere a livello personale. Sto lavorando per migliorare sotto il profilo della forza e sto diventando più cattivo». Mimmo Criscito, 22 anni a dicembre, fa il punto sulla sua stagione e si sofferma su quello che da molti è stato individuato come il suo tallone d'Achille. Fortissimo a livello tecnico e nella scelta di tempo, in serie A le sue caratteristiche sono state leggermente ofuscate. Se in B giocava di prepotenza con il fioretto tra i piedi «in serie A gli attaccanti sono più fisici, oltre che bravi tecnicamente. E' difficile che sbaglino».
Ecco allora la necessità per il biondino di integrare i suoi pregi con quella cattiveria e forza necessaria quando ti ritrovi davanti gente come Ibrahimovic («Una delle punte che più mi mette in difficoltà»). Mette male, però, immaginare un Criscito con la «faccia cattiva». «Perché sembro un bambino?» è l'appunto del diretto interessato con il consueto sorriso stampato sul volto. «In campo si cambia». Resta comunque difficile immaginare un Criscito che colpisce volontariamente al volto un avversario. Più plausibile, da qualche mese, l'affondo duro su un avversario lanciato verso la porta: «Sette ammonizioni sono un bel numero per me».
Pericolo giallo, quindi, per Mimmo, al pari di Borriello, Bovo, Fabiano, Milanetto, Paro e Sculli, ma in vista della gara di Siena l'approccio non può essere che il riferimento a Forestieri che, in caso venisse impiegato, potrebbe agire dalle sue parti. Ed eccolo il Criscito "cattivo": «Rifilirò qualche calcio anche a lui». Ma il rossoblù non è credibile. Lo tradisce il solito sorriso, il solito sguardo da bravo «guaglione».
Mimmo, però, torna serio quando l'argomento torna su Siena e sulla partita di domenica. «Ci attendono cinque gare che sono altrettante finali. Dobbiamo fare più punti possibili». Il difensore non si sbilancia «ma dobbiamo essere pronti eventualmente ad approfittare di qualche passo falso di chi ci precede in classifica».
Il 3-1 dell'andata («Benché non fossi presente») pesa molto e «ci teniamo molto anche noi a fare bella figura. Abbiamo voglia di rivincita». Ma anche voglia di divertirsi e rendere felice il popolo genoano. Un amore reciproco. «In caso di parità di offerte preferirei rimanere al Genoa» ammette parlando del futuro: «Come lo vedo? Non lo vedo, ora devo solo pensare a giocare».
Criscito non rinnega l'esperienza bianconera di inizio stagione, una parentesi di sei mesi che gli ha fruttato la miseria di otto presenze con la formazione di Ranieri: «E' stata una parentesi importante. Mi ha aiutato a crescere, a capire che bisogna soffrire per arrivare in alto».
In rossoblù è tornato ad essere il titolare in difesa, giocando 13 gare sulle sedici a disposizione. Manca il gol: «Speriamo di realizzarlo presto, ci sono andato vicino a Cagliari e domenica con il Torino. E' venuto il momento di festeggiare anch'io».
Il ruolo di goleador è comunque saldamente nelle mani di Marco Borriello, sempre più in odore di Europei. Dopo le figurine Panini anche il sito ufficiale di Euro 2008, si è dimenticatodell'attaccante rossoblù. Il sito internet ha "cassato" SuperMarco dalla lista dei probabili convocati da Donadoni. Eppure l'elenco è allargato a quaranta elementi, al punto da comprendere giocatori ormai fuori dal giro azzurro come Dainelli della Fiorentina. Per fortuna Roberto Donadoni non la pensa allo stesso modo e il cannoniere del campionato sta preparando la valigia per gli Europei di giugno.
Borriello sa che il ct lo stima e comunque ora vuole segnare qualche altro gol con la maglia del Genoa prima di pensare alla Nazionale.