Il Secolo XIX - Il Genoa continua a volare

"Vist'un Principe. Se la vist cus'è? Un Principe". Ci si affida a Enzo Jannacci, con il quale Rossi e compagni possono dire che sempre allegri bisogna stare, anche dopo "la partita della conferma" con il Cagliari vinta 2-1, virgolettato di Gian Piero Gasperini. Il giochetto con il nome del tecnico dei sardi, Massimiliano Allegri che felice non è, risulta facile. La Nord urla forte "noi abbiamo un Principe". Non un re o un imperatore, ma la canzone va bene lo stesso, perché Diego Milito, anche se meno incisivo che in altre giornate, sta là in mezzo all'attacco e smista le offensive rossoblù.
E poi, non un vescovo né un cardinale, ma un Papa sì. Minuto 25', come con il Napoli Sokratis Papastathopoulos si ricorda dei due anni giocati da punta nelle giovanili in Grecia e timbra. Approfittando dell'abbondante acqua fresca, senza maiuscola, perché il centravanti italo-polacco del Cagliari non c'entra (dà fastidio, ma alla fin fine non punge).
In avvio piove a secchiate sul Ferraris. Il terreno però tiene, agibile quanto basta per giocare, scivoloso quanto basta per ingannare tutta la difesa cagliaritana (e forse anche il guardalinee Di Fiore, che non vede il fuorigioco), rea di un paio di lisci, al 25' del primo tempo: Mesto crossa e Sokratis segna. Dai, dai cunta su, canta Jannacci. Più allegri, poiché il raddoppio è targato Thiago Motta al 10' della ripresa, scivolata con colpo sotto. Bianco accorcia le distanze, però non fa piangere, che il piangere fa male al Principe. Il Grifone soffre ma vince. E può ridere grosso insieme alla sua classifica.
Partita difficile, il Cagliari difende con linee di retroguardia e centrocampo molto ravvicinate, difficili da perforare soprattutto con un fondo che non facilita controllo di palla e dosaggio del passaggio per chi, prevalentemente, deve fare la manovra. Nel Genoa nessun riposo in vista dell'Udinese. Ci sono gli stakanovisti Biava e Criscito, Thiago Motta che è lo Stakanov dell'ultima ora pure, e non manca capitan Rossi, pur acciaccato, che va sulla sinistra della mediana. Gasperini preferisce ancora una volta la difesa a quattro che gli ha dato soddisfazioni con Siena e Inter, anche se i sardi vanno avanti più che altro per vie centrali. Come il Grifone, che cerca di entrare con l'uno-due ravvicinato: al 3' è Gasbarroni-Milito, il sinistro dell'esterno vanga il campo pesante; al 9' è Milito-Sculli, al calabrese manca l'ultimo tocco. In mezzo, minuto 5, l'argentino ranca via palla a Lopez, ma non controlla l'acqua-planing, occasione persa.
Quarto d'ora di Genoa frenetico, quindi il Cagliari esce dal guscio e si fa vedere, tra il 15' e il 19': prima un destro potente di Agostini, poi angolo di Lazzarri molto liftato, Rubinho è scavalcato ma Biava salva. Passata la bufera, come è passato il temporale, il Grifone torna a spingere. Da applausi la manovra corale del 20': Sculli da destra crossa radente per Gasbarroni che blocca opportunamente la caviglia e colpisce di sinistro, però indirizza a lato. Stessa caviglia ferma, posizione soltanto un po' più defilata, quando Sokratis infila Marchetti per il vantaggio.
Gli uomini di Gasperini vanno anche vicini al raddoppio, con le conclusioni dalla distanza di Criscito e Sculli, su cui Marchetti piazza i pugni a respingere. Però Marassi si scalda soprattutto in altro modo: al 29' Milito rimedia l'ennesima capocciata alla nuca da Lopez e tra i due si accende un battibecco che diventa mischione collettivo, Valeri (spesso confuso) ammonisce i due che hanno cominciato, anche se il Principe poco ha fatto. Si riparte e Conti, altra testa incandescente, piazza una gomitata a Thiago Motta, solo giallo.
Il Cagliari è insidioso negli spazi, allora il tecnico di Grugliasco cambia le carte: Mesto alto nel tridente e Sculli in mediana. A inizio ripresa la trasformazione è più radicale: fuori Gasbarroni per Vanden Borre, il belga fa la mezzala sinistra, Mesto ala destra e Sculli il tuttofare esterno d'attacco sulla mancina. Genoa più quadrato. Sculli sfiora il gol con destro fulmineo, Thiago Motta lo trova con potenza abbinata a classe. In più, il Grifone bagnato è anche fortunato al 12' st: la punizione di Conti si stampa sul palo interno. Partita chiusa? E' il Genoa, la sofferenza non può mancare: così al 20' la difesa si dimentica di Bianco che da due passi, su calcio piazzato di Conti, realizza il 2-1. Sofferenza è, fino alla fine, con il Cagliari che spinge e il Grifun che resiste. Poi Milito-Principe diventa meglio che re o imperatore - fugge e costringe Fini al fallo: secondo giallo, espulso. Girandola di cambi e tanta confusione. Il Cagliari in inferiorità non molla, Rubinho sbaglia il rinvio e Conti spreca la palla del pareggio al 46' st, Mesto e Thiago Motta sprecano i due contropiedi per la terza rete. Il Genoa vince e, verso Udine, allegro continua a stare.