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Il Secolo XIX - Samp spettacolo: Mazzarri resta

Il Secolo XIX - Samp spettacolo: Mazzarri resta
lunedì 19 maggio 2008, 09:562008
di Gianluigi Longari

Il toscano dai modi spicci, il toscano dei "mi garba e non mi garba", il toscano dalle mille sigarette e dai mille dubbi, il toscano del gran calcio sarà ancora l'allenatore della Sampdoria. Dopo dodici giorni di tiramolla, smentite e puntualizzazioni, passi avanti e arretramenti, finalmente Sampdoria e Mazzarri si sono messi a parlare la stessa lingua. Lo hanno fatto a fine partita, dopo un'altra bella prova della squadra, dopo una salutare botta di applausi di tutto lo stadio, dopo una altrettanto salutare pacca sulla spalla di Garrone sempre al tecnico. Anche quello che era il problema dei problemi, il risentimento del presidente blucerchiato, pare superato: «Credo che quando gli argomenti si affrontano con serenità, diventano risolvibili anche problematiche che venivano date per irrisolvibili». Mazzarri resta? «Ora ci incontreremo, direi che è negli auspici». Beppe Marotta, sorridente dopo giorni passati a mediare e studiare come uscire da una situazione di impasse che non sospettava di dover affrontare: «A fine partita il presidente è venuto negli spogliatoi e ha fatto i complimenti alla squadra e a Mazzarri.

Lui non entra nel merito delle decisioni che riguardano la gestione, ma annota comportamenti all'interno della società, come il padre di una grande famiglia. L'importante era chiudere con una prestazione in sintonia con la bella stagione fatta. Mazzarri ha dimostrato di essere assolutissimamente un grande allenatore. Ci incontreremo nei prossimi giorni, da parte nostra c'è la volontà di proseguire il rapporto. Si andrà all'incontro con grande serenità, entro giovedì direi che tutto sarà sistemato. I temi da affrontare ci sono, da risolvere ci sono piccoli problemi». L'anno che verrà? «La Sampdoria - continua Marotta - fa parte di quella fascia di società che prima devono pensare ai bilanci, poi si pongono obiettivi. Quelli dell'anno prossimo saranno sulla linea degli attuali; direi che riusciremo a mantenere l'impianto dei giocatori, Cassano compreso, la cui questione sarà risolta, ritengo, nei prossimi dieci-quindici giorni». Insieme a Mazzarri il burbero, che nella festa del Ferraris si è un po' lasciato andare. Lacrime? «Vabbé... dopo un anno così bello, di fronte a uno stadio e un pubblico così, è normale emozionarsi, va bene professionista, ma siamo umani». Quanto alla questione organico: «Io alleno il gruppo che mi dà la società, continuerò a fare così. Quando vorrà la dirigenza, ci incontreremo, non ci dovrebbero essere problemi.

Credo si sia già notato dai comportamenti che su certi aspetti andiamo alla grande, tutte le incomprensioni personali sono svanite. Forse ho sbagliato a lasciar correre troppo la ridda di voci. Aver conquistato al primo colpo la Uefa dalla porta principale porta a fare il punto della situazione, una riflessione in più, è normale». E Garrone: «Avendo finito così, andiamo in Uefa ben attrezzati. Vedremo quali eventuali aggiunte o modifiche effettuare, ma l'obiettivo è sempre il solito: mantenere una Sampdoria forte, che possa affrontare adeguatamente Coppa Uefa e campionato. E sappiamo che il pubblico sampdoriano rappresenta un valore in più, sempre vicino in ogni momento. Oggi, quando tutto lo stadio cantava l'inno europeo, si è vissuto un momento toccante, da brividi». Molto probabilmente nella prossima Samp non ci sarà più Sergio Volpi, ieri in tribuna e poi in campo a ricevere l'infinito grazie del Ferraris blucerchiato. Ci sarà Antonio Cassano, il quale a fine gara ha spinto Mazzarri sotto la Sud: «Aveva ragione, era giusto andare per ricambiare l'affetto». Potrebbe esserci, ad esempio, Raffaele Palladino. Ieri Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus: «Palladino? Garrone è un galantuomo, Marotta persona con cui si può parlare, la Samp è società seria e i rapporti sono buoni: alleanze no, patti chiari sì». Cominciano le manovre per migliorare la rosa a disposizione dell'allenatore che vuol sempre migliorarsi. Dopo un sesto posto, dura superarsi: «I giocatori mi chiamano Martello - racconta Mazzarri - perché voglio sempre di più. Ecco, un campionato così mette responsabilità, ne parleremo». Per avere, insieme, chiarezza di intenti e di obiettivi. «Ma adesso fatemi godere di questa annata». Via, si goda.