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La Stampa - Ancelotti al Chelsea: "Impossibile"

La Stampa - Ancelotti al Chelsea: "Impossibile"
lunedì 2 giugno 2008, 09:142008
di Gianluigi Longari

Non solo Ronaldinho, Eto'o o Drogba. Perché il mercato di quest'anno gira, e anche molto, intorno agli allenatori. Dalle panchine alle copertine, le loro facce sono ovunque. Non è soltanto un fatto estetico (Mourinho e Mancini hanno il fascino da prima pagina) o un semplice motivo utilitaristico (Ancelotti e Lippi hanno incollato il bollino di tecnici vincenti) ma piuttosto è la naturale conseguenza di un terremoto che si è scatenato dopo il fallimento (a tinte diverse) di Inter e Chelsea in Champions League. Grant perde in finale per colpa di un calcio di rigore e subito viene cacciato da Londra. Moratti, aspetta la fine della stagione, per far pagare a Mancini il prima, durante e dopo Liverpool. Il sostituto è già al lavoro da tempo e si chiama Mourinho: quello che Abramovich aveva ricontattato per proporgli nuovamente la panchina del Chelsea.

Mentre l'Inter prepara dossier per non pagare lo stipendio al suo ex allenatore, Ancelotti in un centro termale di Ginevra riceve una proposta seria e circostanziata dal Chelsea. Galliani non nasconde la trattativa e da Villasimius dove si trova per l'Workshop rossonero, racconta: «Carlo era in cima alla lista di Abramovich ed è vero che ce l'hanno chiesto. Noi però gli abbiamo detto che non è in vendita, almeno che non ci diano Drogba». Poi più seriamente ammette: «E' vero che era in cima alle classifiche di gradimento del Chelsea. E' vero che la squadra inglese ha o aveva due allenatori italiani nel mirino, e uno è Ancelotti ma lui è felicissimo di stare al Milan.

Non vendiamo i giocatori, figuriamoci l'allenatore». L'altro nome caldo è quello di Lippi, ma l'ex cittì pur non avendo problemi di rescissioni contrattuali non ama l'Inghilterra, conosce poco l'inglese e soprattutto preferisce aspettare un'offerta di una squadra più vicina a casa sua. Lippi dice non voler allenare un club italiano ma dice anche di non aver avuto nessun contatto con il Chelsea. Abramovich, quindi, ancora non l'ha contattato e l'unico motivo plausibile è che spera ancora di poter far cambiare idea al suo "number one" (leggi Ancelotti) che però, ancora ieri, ha ripetuto: «Non vado al Chelsea, è un'ipotesi impossibile da realizzare». Eppure nel mercato non c'è mai niente di certo. Ed è forse questo il motivo per cui Galliani ieri ha ribadito per tre volte lo stesso concetto: «Ancelotti al Chelsea? Sì ma ci devono dare Drogba». Sembra una provocazione ma potrebbe anche essere una strada percorribile se davvero non esistono altre soluzioni per portare a casa un fuoriclasse di nome che costa più di trenta milioni di euro. Lo stesso ad rossonero sempre ieri ha dichiarato: «Per Eto'o il Barcellona ci ha chiesto 50 milioni di euro e noi siamo scappati». Il Milan ha cambiato faccia e strategia: punta alle plusvalenze e si affida ai giovani come Pato, Kakà e forse Borriello.

I tifosi però vogliono una campagna acquisti con il botto e non si accontentano certo di Flamini, Borriello, Abbiati e Zambrotta. Ecco perché Galliani prova a tastare il polso dell'ambiente sicuro che nessuno baratterebbe il Carletto delle due Champions League, uno scudetto e un Coppa del Mondo, con un Drogba qualsiasi. I prossimi giorni ovviamente serviranno per capire se l'affare si è sgonfiato subito o se davvero è il caso di farci più di un pensierino. Nel frattempo Abramovich continua i suoi sondaggi, Mourinho si prepara a sbarcare in Italia con un contratto da nove milioni di euro e Lippi interrompe la sua carriera d'opinionista con Sky, sperando che arrivi l'offerta giusta. Se Ancelotti dovesse dire sì al Chelsea, la panchina del Milan sarebbe immediatamente sua. Altrimenti, non gli resta che guardare gli Europei di Donadoni. Stavolta in silenzio.