La Stampa - De Biasi: "Mi aspetto rinforzi"
De Biasi, duemila persone al primo allenamento. L'euforia del popolo granata la spaventa?
«L'affetto della gente fa piacere, però visto come è andata negli ultimi due anni, meno entusiasmo potrebbe anche essere un vantaggio».
Contento del mercato?
«Fin qui sì. Se fosse arrivato un Van Basten sarebbe stato meglio. Ma sono curioso di vedere all'opera i giocatori per capire cosa dobbiamo ancora fare. L'errore sarebbe pensare a quello che non abbiamo fatto».
Ovviamente spera che non sia finita qui. Cosa si aspetta ancora?
«Continueremo a cercare i giocatori che possano essere utili al nostro progetto, ma agendo con oculatezza, senza comprare soltanto per dare in pasto alla gente delle novità. E anche in uscita agiremo in base alla convenienza della società».
I tifosi volano alto.
«I tifosi hanno il diritto di sognare, tuttavia chiedo realismo. E assicuro che non siamo fermi, lavoriamo per migliorarci ancora».
In realtà ci sono tante voci, ma poco di concreto.
«Stiamo operando tenendo sempre conto che siamo il Toro e abbiamo certe disponibilità. Considerato questo aspetto fondamentale, io mi aspetto ancora qualcosa».
Perché in tanti hanno rifiutato il Toro?
«Siamo in un calcio in cui comanda il portafogli da riempire. Il Torino ha un'immagine che evidentemente non basta se prevalgono altri valori. Faccio due nomi di chi non ci ha voluto: Nef e Knezevic».
Con Cairo accordo sempre perfetto?
«Valutiamo e non compriamo soltanto per allargare il gruppo. Non possiamo competere con altre realtà, dobbiamo fare passi da Toro».
Cosa pensa dello sfogo di Rosina?
«Nella vita si può sbagliare, ma questo non significa che si debba essere messi al muro».
Ha parlato con il giocatore?
«Ancora no. Alessandro deve capire che certe cose si devono dire dentro una stanza, senza fare proclami, senza creare pressioni inutili. Lo dico con spirito paterno, anche se non lo voglio considerare un figlio prediletto. Sarà multato? Se lo dite voi».
Perderà la fascia di capitano?
«Nonostante abbia sbagliato, no».
Il decalogo di De Biasi?
«Nei prossimi giorni ne riparleremo. Nessuna stranezza. Questa è una maglia da onorare, tutti devono capire dove sono. Ci saranno regole da rispettare».
Obiettivi di partenza?
«Per due anni ci siamo salvati alla penultima giornata, migliorare anche di poco sarebbe già un successo».
Ha già un modulo ideale?
«Ho idee chiare, ma soltanto a Malles capirò su chi posso contare».
Potrebbe essere utile alla causa un mediano come Almiron?
«Quello di Empoli sì. Ma la vedo dura».
Abbruscato con una botta di pessimismo ha già detto di aver capito che il Toro non crede in lui.
«Se uno si fa dei problemi ancora prima di cominciare, vuol dire che non ha capito nulla. Io do possibilità a tutti, poi alla fine gioca chi è più bravo, tuttavia mi pare normale. Ho un messaggio per la squadra: giocatevela fino in fondo. All'inizio della stagione si azzera tutto, poi è il campo che determina le gerarchie, non contano l'età, il nome, il palmarès».
Amoruso è il bomber che cercavate?
«Lo sapremo a fine stagione. Speriamo che riesca a colmare le nostre lacune in attacco. In tre anni ha segnato 40 gol».