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La Stampa - Italia, divorzio a costo zero

La Stampa - Italia, divorzio a costo zero
mercoledì 25 giugno 2008, 10:102008
di Gianluigi Longari

Se il finale è scritto, non altrettanto può dirsi del copione. L'Italia, lunedì, cambierà timoniere con il navigatore Marcello Lippi atteso in cabina di comando, ma l'ora della verità si accompagna al peso di riflessioni (private) e investimenti (in denaro) senza più l'onore della penale da pagare per una Federcalcio, adesso, libera di chiudere l'era Donadoni alleggerita da costi supplementari.

Per tutta la durata degli Europei, sulle possibili mosse di Abete hanno pesato i circa 550 mila euro, la cifra, mai smentita dalle parti, che la Figc avrebbe dovuto versare sul conto in banca del ct in caso di esonero. Cosa è cambiato? Niente più penale, ma non solo. A giochi finiti ecco riemergere in toto il primo contratto (legato agli obiettivi) proposto dalla Federcalcio a Donadoni e rifiutato da quest'ultimo perché giudicato, nella sostanza, privo del riconoscimento della fiducia nel suo lavoro. Tradotto: la firma fra le parti è stata messa sotto l'accordo del febbraio scorso e non su quello sbandierato il 20 maggio nel giorno della lista dei convocati per gli Europei. Donadoni, con la seconda bozza d'accordo, aveva ottenuto ciò che voleva, ovvero che il suo destino non fosse più legato nero su bianco al piazzamento. La successiva decisione di rinunciare ai soldi in caso di rottura unilaterale è stata tenuta nascosta all'opinione pubblica e allo stesso gruppo azzurro per non turbare l'ambiente. Un beau geste che tuttavia non lo smarcava dall'obiettivo minimo delle semifinali.

Lo statuto della Figc assegna al presidente federale il compito di scegliere in piena autonomia chi dovrà prendere in mano il destino azzurro, e così sarà. Ma Giancarlo Abete, numero uno della Federcalcio, forse sperava di ottenere dal giro di consultazioni istituzionali da lui voluto maggiori e più nette indicazioni sul nome del tecnico campione del mondo come nuovo allenatore della Nazionale. Dove le resistenze sebbene solo accennate? In primo luogo è un fatto di conti, intesi come milioni di euro richiesti da Lippi (circa 2) e dal suo staff che si tradurrebbero in un investimento complessivo superiore ai due milioni e mezzo. Un salto in avanti per le casse della Figc di notevole portata (Donadoni guadagnava 1,1 milioni) che ora potrebbe pesare sul «tesoretto» della stessa federazione.

L'uscita di scena prima del previsto a Vienna ripropone con tutta la sua forza d'urto il problema economico, ma non solo perché fra i capitoli da affrontare in queste ore fra Abete e Lippi c'è anche quello dedicato alla scelta del responsabile medico della Nazionale. Il ct mondiale pensa ad Enrico Castellacci, il professore che lo ha seguito nell'avventura in Germania; la Figc guarda all'ottimo lavoro svolto in questi due anni (ma anche prima di Lippi) dai professori Zeppilli e Ferretti. Nel mezzo, una difficile mediazione.

Sul giro di consultazione di Abete pesano sfumature e interrogativi. Il timore che viene espresso soprattutto dalla Lega è quello di non presentarsi al cospetto di Lippi con le mani legate da un divorzio fin troppo annunciato e, quindi, senza alternative. Dal Coni arrivano segnali di attesa con il presidente Gianni Petrucci difensore istituzionale di Donadoni («C'è anche il diritto alla sconfitta») ma deciso a rispettare le scelte di Abete così come prevede il fisiologico rapporto fra i palazzi dello sport. In queste ore si consumerà il chiarimento fra il numero uno di via Allegri e Donadoni: Abete ribadirà al tecnico la stima e l'apprezzamento per come ha saputo gestire i crocevia più pericolosi dell'intera spedizione, ma il risultato non cambierà. Il presidente della Federcalcio è impegnato nel compito più difficile. Il campo ha emesso una sentenza che non può essere ignorata, però l'uomo Donadoni non merita di essere mortificato nel suo lavoro, è il pensiero del numero uno della Figc. Lippi, ieri, è sbarcato a Viareggio. Il brindisi al ct del presidente è in programma per l'inizio della prossima settimana. Poi l'Italia farà rotta verso Nizza (20 agosto, amichevole con l'Austria), prima uscita del Lippi-bis.