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La Stampa - Juve: dispetto a Josè

La Stampa - Juve: dispetto a Josè
mercoledì 30 luglio 2008, 09:422008
di Gianluigi Longari

Vince il Milan e Galliani, quando a fine stagione elencherà i successi, magari ci metterà questo trofeo Tim in cui i rossoneri sono apparsi i più deboli. Il regolamento è discutibile perchè dà troppo peso ai rigori e la squadra che ha ottenuto due pareggi, solo perchè ha prevalso entrambe le volte dal dischetto, è stata premiata rispetto a una che ha raccolto un pareggio e una vittoria sul campo, come ha fatto la Juve: ha deciso il successo ai rigori nello scontro diretto. Tuttavia non è il caso di lambiccarsi per simili sciocchezze e pensiamo che Ranieri, ieri sera, fosse più soddisfatto di Ancelotti e Mourinho, se non altro perchè quelli si sono presi valanghe di insulti, come Stankovic, mentre Ranierone se l'è passata alla grande. Da un test all'altro la Juve trova sicurezza nei risultati: le servirà per il preliminare di Champions che si avvicina.

Il testaccino ha impiegato tutti gli uomini a disposizione, con l'aggiunta di Tiago che è un surplus però gli viene utile in questo momento per sostituire Zanetti. Lo schema è il 4-4-2, con il lavoro di costruzione che pesa sugli esterni e ci sono state due rivelazioni: la prima è Marchionni che contro il Milan ha giocato benissimo sulla destra, con inventiva e velocità; la seconda è Fausto Rossi, il diciassettenne dalle scarpe colore del fuoco, che ha affrontato l'Inter come se fosse al torneo di Viareggio e la gente si è schierata subito con lui. Per fargli capire che l'aria era diversa, Maicon gli ha piazzato una zampata assassina, il ragazzino come risposta gli ha bloccato un'incursione in scivolata. Bel carattere. La Juve esce comunque tonificata dalla prima notte torinese. C'è stata la conferma di Iaquinta, bravo a fiondarsi negli spazi. C'è stato il primo gol di Trezeguet, un colpo dei suoi, rapace e tempista, contro i difensori allocchiti del Milan. Del Piero si è mosso come può fare adesso però la punizione con cui ha colpito contro l'Inter prima un palo e poi l'altro della porta di Julio Cesar è stata la sua prima prodezza della stagione. E' mancato soltanto Amauri. Nel gioco delle coppie Ranieri gli aveva riservato un posto al fianco di Del Piero contro i nerazzurri, una primizia: dopo pochi minuti il brasiliano si è infortunato al sopracciglio ed è uscito, come nell'amichevole di Pinzolo. Mourinho aveva dichiarato che, con dieci giorni di lavoro in più, sarebbe stato preoccupante per la Juve non battere la sua Inter: il portoghese, un fenomeno nel mettere le mani avanti, ha azzeccato la prima profezia da quando è a Milano perchè i bianconeri hanno battuto i campioni d'Italia per 1-0 con la rete di Iaquinta dopo aver pareggiato per 2-2 con il Milan, tenendo un ritmo più alto di domenica scorsa a Dortmund.

Stanno lì incollate le tre grandi: se i valori sono davvero quelli del torneo dei telefonici, la lotta per lo scudetto sarà intensa, con la Juve al passo delle migliori. Il problema è capire quanto valga la condizione dimostrata ieri dai bianconeri, dall'Inter e dal Milan, considerando che le milanesi sono partite in ritardo e che mancavano di uomini fondamentali. Mourinho era sotto i riflettori al primo impegno sfizioso. Il portoghese nasconde gli allenamenti e prima del match con la Juve hanno dovuto andare gli organizzatori a stanare la squadra dallo spogliatoio perchè lui non finiva di spiegare ma la sua Inter fa cose che in Italia si conoscono, a cominciare dal modulo con le tre punte, vere o finte che siano (vero Figo?). Con quel tipo di giocatori Mourinho non può che inseguire la potenza, arricchita da un fraseggio nobile, ma contro la Juve l'unica vera palla gol l'ha avuta Adriano di testa e non abbiamo ancora capito come abbia fatto Buffon a deviargliela. I guai per l'Inter nascono dalla difesa. Una falcidia. Si è fermato anche Materazzi e per rimediare all'assenza di specialisti, si è sacrificato Cambiasso. Quanto al Milan sarà da rivedere quando avrà tutti gli attaccanti. Per il momento la macchina di Ancelotti procede con la verve anche balistica di Seedorf e la visione di gioco di Pirlo. Al momento giusto ha trovato una saracinesca in Abbiati ma vista la difesa confermiamo che i soldi spesi per Ronaldinho sono stati un lusso. Là dietro si trema.