Leggo - Balotelli mette in crisi Mourinho

E adesso, chi lo tiene più fuori? Forse, ancora, Mourinho. Mario Balotelli, eroe con due meravigliose segnature in Israele della qualificazione dell'Italia Under 21 alla fase finale degli Europei di Svezia 2009, che il ct Marcello Lippi tiene d'occhio con enorme interesse, nonostante ritenga ancora prematuro un suo inserimento in Nazionale maggiore, potrebbe ancora accomodarsi in panchina con la maglia dell'Inter nel big-match di domenica sera all'Olimpico contro la Roma. SuperMario lo sa, ma ha comunque le idee chiare: "Vinciamo noi. Io titolare? Con la Roma ci riprovo anche se non so ancora se gioco. Spero che Mourinho abbia visto almeno gli highlights della partita contro Israele". Non ne dubitiamo. Il tecnico portoghese ha vera stima del 18enne Balotelli, nonostante lo abbia finora impiegato solo due volte dall'inizio. In campionato contro il Catania, in un 4-4-2 come spalla di Ibrahimovic, e in Champions League contro il Werder Brema, nel tridente con Ibra e Adriano.

Un minutaggio inferiore rispetto a quello concessogli da Roberto Mancini nell'ultima e decisiva fase della scorsa stagione. Ma adesso la concorrenza è ancor più spietata: è arrivato Amantino Mancini, è tornato Adriano, c'è da valorizzare l'investimento Quaresma. Ogni volta, ogni scelta, è una battaglia. L'impressione è che, in vista della Roma, Ibrahimovic e Adriano siano pressoché inamovibili. Comunque il Balotelli visto in azzurro qualche pensiero (positivo, si intende) a Mourinho lo mette. La sorpresa potrebbe essere, in caso di 4-4-2, vedere il virgulto italiano di origini ghanesi sugli esterni di centrocampo, al posto di uno tra Quaresma (ieri si è già allenato col gruppo ad Appiano), che finora ha convinto solo a folate, o Mancini, che rientrerà oggi dagli impegni con la Nazionale brasiliana. Balotelli spera, rendendosi anche conto di dover limare qualcosina del suo carattere: "So che devo ancora migliorare, rischio sempre di farmi cacciare". Mourinho, Casiraghi, e in prospettiva Lippi attendono fiduciosi.