Leggo - Ecco la nuova Lazio di Zarate
La paura è passata. E' durata meno di 12 ore, poi ieri la tanto attesa fumata bianca con il deposito in Lega del contratto di Mauro Zarate. Da ieri mattina dunque l'argentino è ufficialmente un giocatore della Lazio almeno per un anno, trattandosi di trasferimento temporaneo: Zarate è infatti arrivato in prestito con diritto di riscatto. Un innesto che spingerà Rossi a rivedere l'assetto tattico della squadra in campo.
Il tecnico, a dire il vero, non appare intenzionato a stravolgere il suo modo di vedere il calcio. La base di partenza resta il più classico dei 4-4-2, anche se l'abbondanza di punte, che sono ben cinque senza calcolare Inzaghi (inserito tra i cedibili), lo spingerà a proporre una Lazio certamente più offensiva con un attacco formato dal trio Zarate-Rocchi-Pandev. L'argentino dovrebbe sistemarsi appena dietro le due punte. Pronti a subentrare ci saranno Makinwa, sul quale tecnico e presidente puntano molto, e il giovane Kozac, che spesso andrà a farsi le ossa con la Primavera.
In realtà, come detto, c'è anche Simone Inzaghi, che è in attesa di conoscere il suo futuro.
Vice Zarate, invece, saranno Mauri e Meghni che dovranno sudare per guadagnarsi un posto da titolare, a meno che Rossi non vari un modulo che possa dare spazio anche a loro.
L'ipotesi di una difesa "a tre" al momento non sembra affascinare troppo il tecnico, soprattutto perché i due esterni di centrocampo dovrebbero essere De Silvestri e Kolarov, non ancora abbastanza maturi per giocare in un ruolo così delicato. I due, peraltro, seguiranno i loro compagni solo al termine dell'avventura Olimpica. In difesa c'è grande abbondanza. Certe le partenze di Stendardo e Zauri, è previsto l'arrivo di un altro centrale. A conti fatti i due terzini dovrebbero essere Radu e De Silvestri, con Cribari e uno tra Rozenhal e Siviglia centrali. Ipotesi che troveranno conferme tra poco meno di una settimana: sabato la squadra parte per il ritiro, solo lì il tecnico potrà finalmente cominciare le prove generali ed uscire dunque allo scoperto.