Leggo - Napoli, De Laurentiis è sulle spine
Il patron è sulle spine. L'avventura europea lo stuzzica e lo preoccupa: la nuova stagione scaraventa il Napoli a tambur battente in una sfida delicata contro una squadra che annuncia battaglia sotto il profilo agonistico, forte di una preparazione anticipata rispetto a quella degli azzurri. De Laurentiis non ha dubbi, per i greci del Panionios è la classica partita della vita, ma lui confida negli azzurri, soprattutto nella partita al San Paolo, pieno con la Torcida di casa sugli spalti: «Nelle amichevoli fin qui disputate ho visto un Napoli bello e tosto ma ancora un po' troppo imballato mentre i nostri avversari hanno 3-4 settimane di preparazione in più sulle gambe. Domenica sul campo del Panionios non sarà affatto semplice. Non nascondo che potranno esserci delle difficoltà. Nel ritorno, invece, la nostra condizione sarà decisamente migliore».
Dopo il sorprendente ottavo posto nella stagione del ritorno in serie A, la squadra del cuore si trova difronte a due traguardi, l'Europa e il campionato. C'è da scegliere? Il patron vuole vincere dappertutto: «Perché porsi degli obiettivi: per conto mio la squadra deve dare sempre il massimo su tutti i fronti, con grande professionalità. Finora abbiamo fatto tre acquisti e quindi c'è tutto il tempo per verificare la forza dell'organico e ciò che si può fare». Nessuna preoccupazione per lo scandalo dei passaporti: «Denis ha quello argentino mentre Lavezzi lo ha avuto quattro, cinque anni fa.
Quindi sono a posto».
Il presidente azzurro tenta forse l'ultima carta con Domizzi: «E' una brava persona e un grande giocatore che ha fatto molti gol ed ha un gran tiro su punizione. Mi piacerebbe che restasse a Napoli ma io non obbligo nessuno». Si consola con Denis il numero uno azzurro dal quale si aspetta comunque grandi cose. Su di lui punta ad occhi chiusi: «Non mi piace illudermi o disilludermi. Denis è un ottimo professionista e lo ha dimostrato segnando molto in Argentina. Dobbiamo dargli il tempo di ambientarsi».
De Laurentiis ha spiegato infine il perché non sono andate avanti le trattative per Obinna e Papa Waigo: «Vogliamo giocatori che siano sempre presenti con il Napoli e loro rischiano di andare a giocare la Coppa d'Africa con le rispettive Nazionali», ecco perché non se ne è fatto niente.