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I "Paperoni" della Serie A

I "Paperoni" della Serie A
lunedì 31 marzo 2008, 00:002008
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino, vive e lavora a Milano presso la redazione di Sportitalia dal 2004, dove inizia a collaborare anche con Eurosport. Giornalista e conduttore televisivo si occupa, soprattutto, di calciomercato per l'emittente di Tarak Ben Ammar.

Non scopriamo niente di nuovo: che i calciatori guadagnino più di medici, notai ed avvocati messi insieme, lo sanno tutti. Un gol vale più di 10 ore di intervento in sala operatoria, di 8 atti e 15 cause vinte. E' un business che ruota attorno ad un pallone: 666 milioni di euro per continuare a far funzionare la giostra; questa la cifra che le 20 società di serie A sono "costrette" a sborsare per tenersi stretti i propri calciatori. Non è una nostra indagine (come quella della scorsa settimana nella quale vi abbiamo riportato quanto avevano speso Milan, Inter e Juventus sul mercato negli ultimi 10 anni), ma un dossier preparato nei mesi scorsi dalla "Gazzetta dello Sport" e dal "Sole 24 ore". In questo caso la domanda è un'altra, come direbbe un famoso comico di Zelig: "pecchè" (perché)? Semplice, forse, la risposta. Tanti soldi investiti perché i ricavi, spesso, sono maggiori. Il Milan ha il paperone della Serie A, il brasiliano Kakà che guadagna all'anno 6 milioni di euro netti. Le stime considerano "soltanto" gli stipendi-base pagati dalle società ai calciatori ogni anno: non tengono conto dei premi di produzione legati al rendimento - che sono calcolabili solo a fine stagione - e nemmeno dei contratti di sponsorizzazione e dei diritti d'immagine dei giocatori, che rappresentano spesso una bella fetta di guadagno per gli atleti (come insegna David Beckham), anche se queste spese non gravano ovviamente sulle casse delle società. Il più "poveretto" del campionato lo troviamo a Parma: Daniele Paponi, 19 anni, guadagna 60 mila euro in 11 mesi. Ma quanto è costato questo campionato alle società di Serie A? La media generale delle spese dei club è in crescita: circa 30 milioni in più della scorsa stagione (conteggio al lordo, ossia includendo nel computo le tasse, che ammontano quasi al 50%, cosa che suscita ciclicamente le proteste dei club. Vedi la Spagna). Il Milan è la squadra che sborsa di più: 120 milioni, con un incremento di 10 milioni rispetto alla passata stagione (2006-2007); l'Inter ha accresciuto il suo rosso di 4 milioni, la Juve - nonostante il salto di categoria, ha contenuto le spese a solo 4,9 milioni in più rispetto allo scorso anno. I contratti dei nuovi acquisti delle grandi, insomma, non sono stati fatti a buon mercato - basta citare i casi dei rossoneri Emerson (3,2 milioni l'anno di ingaggio) e Pato (2 milioni l'anno), e dei nerazzurri Chivu (3,5 milioni) e Suazo (3 miloni) - ma nel complesso la media sembra tenere (dal 2005 al 2006 l'incremento fu di 130 milioni di euro). La Roma, sul mercato, spende tradizionalmente poco.

Fatica ad aumentare l'ingaggio di un suo baby prodigio come Aquilani, che oggi guadagna un milione di euro, fino al 2010, ma vorrebbe raddoppiare ( e non lasciare) per arrivare almeno a 2 mln. La famiglia Sensi, però, chi non delude mai, è il suo capitano Francesco Totti, che percepisce 5,50 milioni di euro netti. Il numero 10 giallorosso è dietro solo a Kakà, presto potrebbe superarlo Ibra (oggi l'interista guadagna 5 milioni, domani potrebbe arrivare a 7). Dopo Totti, alla Roma, è Mexes a guadagnare di più (2 milioni e mezzo). Ingaggi tutti milionari per i campioni del Milan: aprono e chiudono la classifica due fratelli brasiliani, Kakà e Digao (1 milione di euro l'anno), manifestazione tangibile della bravura del papà procuratore e di quanto la società tenga a questa famiglia ed al suo campione oggi più rappresentativo (escludendo ovviamente il capitano Paolo Maldini). Quattro milioni di euro netti all'anno fino al 2011 per i campioni del mondo Nesta, Gattuso, Pirlo, Inzaghi, oltre che per Ronaldo, Dida, Seedorf e - sorpresa per qualcuno - il difensore georgiano Kaladze. 500mila euro in meno per il veterano Ambrosini e per Gilardino, due milioni per questa stagione a Maldini; chiudono la lista, con Digao, il portiere di riserva Kalac e il giovane centrocampista francese Gourcuff. La vera sorpresa del campionato, fin qui, è la Fiorentina; eppure Corvino per allestire una squadra vincente non ha dovuto far ricorso a spese ed ingaggi folli. I viola che guadagnano di più sono il portiere Frey e l'attaccante Mutu: entrambi in 70esima posizione nella classifica dei "Paperoni" di Serie A, con un guadagno netto di un milione e mezzo a stagione. Decisamente inferiori gli ingaggi delle altre di A, con qualche curiosità interessante: la Lazio ha un solo ingaggio milionario ed al vertice dei compensi vede Tommaso Rocchi, fresco di rinnovo. Recoba, al Torino, ha un ingaggio di 1,5 milioni, quasi il doppio rispetto a Stellone, il granata in precedenza più pagato. Cassano, alla Samp, ha lo stipendio più alto (1,2 milioni), ma in realtà, essendo in prestito, percepisce altri tre milioni di euro dal Real Madrid, che ne detiene il cartellino. Da qui arriverà il problema il prossimo anno: il Real continuerà a pagare FantAntonio per fare le fortune dei doriani? L'Udinese della famiglia Pozzo è riuscita a trattenere Quagliarella pagandolo 550mila euro, poco meno del nazionale Di Natale (650mila euro). Giornalisti o commercialisti poco importa: quello che appare evidente è che a tutti sorge spontanea una domanda: ma non potevamo nascere calciatori?