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Ivrea, Mario Capece si racconta

Ivrea, Mario Capece si racconta
giovedì 2 ottobre 2008, 07:242008
di Redazione TMW.
fonte di S.F. per localport.it - foto tratta da www.mariocapece.it

Per conoscere i collaboratori di mister Devis Mangia (Ivrea), Localport propone, una carrellata su quei personaggi fondamentali, ma che si muovono dietro le quinte. Primo incontro con il preparatore dei portieri, Mario Capece.

Capece si presenta da sé: «Ho cominciato a casa mia a Potenza, poi a Lago Negro, poi Sorrento, da li sono passato alla Biellese, per poi tornare a Sorrento dove ho vinto C2 e C1, poi l'anno scorso sono andato all'Alto Adige. Come portiere ho giocato poco: ho dovuto smettere a 18 anni per problemi di lussazione alle spalle: credo che la passione per un mestiere che non ho potuto fare mi abbia portato a diventare preparatore e penso di trasmettere questa passione nel mio lavoro».

Lei appare sempre molto sereno in allenamento: «Credo di trasmettere entusiasmo ai ragazzi proprio perché li aiuto a diventare ciò che avrei voluto essere io. Quest'anno siamo anche uno staff molto giovane e positivo: non mi era mai capitato d'essere il più anziano a 37 anni».

Quest'anno ha un portiere che va in nazionale dopo appena due mesi, è contento? «Certo, moltissimo. A livello personale è una grande soddisfazione, anche considerando che noi lavoriamo sempre nell'anonimato. Sono contento anche per il ragazzo e per l'Ivrea: un ragazzo che viene convocato in Under 19 per gli Europei e in Under 20 non è una cosa da poco. Significa che disponiamo di ottimi portieri, nonostante l'età e questo dovrebbe rappresentare sia un patrimonio che un'iniezione di fiducia per tutti quelli che hanno storto il naso vedendo una coppia di portieri tanto giovani. Tra l'altro non mi era mai capitato d'essere senza un portiere esperto a fianco ed è una sfida avvincente che stiamo costruendo giorno per giorno».

Con questi due giovani portieri l'Ivrea s'è assicurata il futuro? «Sì, prendendo Rossini e Fantini, l'Ivrea ha scelto di puntare su due giovani di ottime prospettive. Tra l'altro sono due portieri diversi: uno più esplosivo ed uno più elastico. Non avendo, come accennavo prima, un portiere esperto a fare da chioccia, devo essere io a lavorare per farli crescere sia tecnicamente che a livello di giocatori in senso pieno: quando uno è giovane tende sempre a trovare ombre nel suo fare e a coglier mancanza di fiducia in chi lo guarda. La prima cosa che faccio è quella d'infondere fiducia nei loro mezzi, insieme alla voglia di lavorare ed all'umiltà di farlo».

I due in arancione non sono i primi due giovani promettenti con cui lavora: «No, sinora ho avuto diversi giovani portieri che sono cresciuti molto bene. In ordine di tempo vorrei ricordare in particolare che nel Sorrento ho allenato Mirante che è passato alla Juve ed ora gioca nella Sampdoria, poi alla Biellese ho avuto Federico Marchetti che ora è all'Albinoleffe. Tornato al Sorrento ho avuto Fiory Gianmarco nella stagione 2006/2007 ora acquistato dalla Juventus e l'anno scorso all'Alto Adige ho allenato Andrea Seculin, che ora è passato alla Fiorentina. L'insieme di queste esperienze le ho raccolte nel mio sito: www.mariocapece.it».