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Juventus: Giovinco, ora o mai più...

Juventus: Giovinco, ora o mai più...TUTTO mercato WEB
lunedì 22 settembre 2008, 07:342008
di Appi .
fonte di Alvise Cagnazzo per NESTI CHANNEL - carlonesti.it

Avessero accettato le lusinghe, milionarie, del Barcellona proletario, concreto ed efficace, i dirigenti bianconeri non avrebbero dovuto sobbarcarsi le angosce legate alla cagionevole condizione fisica di "Hannibal" Trezeguet. In possesso di una soglia di sopportazione al dolore pari, se non inferiore, a quella di uno scolaro con le scarpe strette, l'attaccante francese si appresterà a vivere una stagione tribolata. Figlia della cattiva gestione di un fastidioso problema fisico, peraltro già curato in passato, che lo costringerà, come annunciato dal responsabile medico Agricola, ad effettuare un delicato intervento chirurgico. A corredo di un periodo di inattività di circa quattro mesi, considerando anche la fisioterapia ed il consueto intervallo di rodaggio, viatico di una stagione che lo vedrà attento osservatore più che valido interprete. Accomodato in tribuna, in attesa del rientro nel 2009. A conferma della teoria dell'alternanza di rendimento che, oramai da tempo, contraddistingue le stagioni del bomber straniero più prolifico dell'ultracentenaria storia bianconera.

Come a voler giustificare il sacrificio tecnico, a dir la verità indolore, di "malacarne" Nocerino, per lo più appesantito dalla comproprietà di Lanzafame e dalla somma di quindici milioni versati, senza alcun tentennamento, alla bottega del Palermo, l'ingaggio del brasiliano Amauri rappresenterà così una virtù mercantile da sfruttare a pieno regime. E non più un capriccio estivo da parte di chi, la vecchia "Signora", è solita risparmiare con la perseveranza di una massaia calabrese. Consentendo di abbinare la grande considerazione nei confronti di Amauri, prossimo acquisto della Nazionale di Lippi per la partecipazione ai Mondiali sudafricani del 2010, al desiderio di rivalsa del "bisonte" Iaquinta ed al bisogno, "umano", di considerazione da parte di Giovinco, ancora in attesa del rinnovo contrattuale sino al lontano 2013, quanto desideroso di poter finalmente dimostrare il proprio valore in maglia bianconera. Dopo aver illuminato, seppur a ritmo alterno, la stagione dell'Empoli, poi retrocesso in cadetteria.

Sino ad oggi adombrato, come logica impone, dall'enorme ego di capitan Del Piero, al momento unico elemento insostituibile di un attacco altrimenti carente di fosforo. Certo, ritrovarsi a ventuno anni con l'imprescindibile assioma della titolarità a prescindere nell'Under 21, e con la possibilità di far coincidere le proprie necessità con un fisiologico, quanto atteso, ricambio generazionale che, nel giro di un amen, probabilmente a partire dal 2010, congederà i senatori della "vecchia guardia" dando ampio respiro agli apprendisti stregoni cresciuti nell'ombra. Evitando anche al minuto Giovinco di piombare nel cono di velleità che ha travolto, in rigoroso ordine sequenziale, le mire espansionistiche di Miccoli e Di Vaio, in seguito allontanati in malo modo da Torino e costretti a ricostruirsi una nuova carriera con l'etichetta, disagevole, di eterni incompiuti.

Vittime silenziose di inutili e stritolanti gerarchie, oltre che di una considerazione pari a quella di un assetato al quale è chiesto di bere per non affogare. L'infortunio di Trezeguet e l'età incipiente di Del Piero, sembrerebbero occasioni da sfruttare per chi, come Giovinco, tentato da una remunerativa offerta dell'Arsenal di Wenger, avrebbe bisogno di un impiego più continuo e paziente per completare la propria maturazione. Giustificando il ritocco di ingaggio, a dir la verità piuttosto sostenuto, richiesto dal suo procuratore pur di sposare, per i prossimi cinque anni, la causa bianconera. Anche perché, in fondo, oltre all'Arsenal ed al Manchester City, per il talento della "formica atomica", a mancare non sarebbero certo le alternative...