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Krul, il Buffon Oranje

Krul, il Buffon Oranje
lunedì 17 marzo 2008, 00:002008
di Francesco Letizia

Quando si parla di Craque, la mente va subito ad Alexandre Pato, Sergio Aguero, Bojan Krkic: nella vita giocano da attaccanti, e proprio questo li favorisce nell'esposizione mediatica che ricevono per la gente e, perché no, anche per gli addetti ai lavori dei grandi club che decidono di acquistarli. Tim Krul non fa gol, li evita: scopriamo insieme un Craque dei pali, futuro della Nazionale Olandese per il post-Van Der Sar.

AFFARE NEWCASTLE: PRESO A ZERO POUNDS
Tim Krul nasce a Den Haag, capitale amministrativa dei Paesi Bassi, il 4 aprile 1988: si avvicina al calcio molto presto, fino ad entrare, all'età di 13 anni, nel settore giovanile della squadra dell'Aia appunto, l'ADO Den Haag. Quattro anni di vivaio, senza mai esordire nella Eerste Divisie (la Serie B olandese), portano però il giovane portiere alla convocazione nella Nazionale Under 17 di Ruud Kaiser che nel Maggio 2005 affronta l'Europeo di categoria, giocato in Toscana: l'estremo difensore è il leader della squadra, che viene sconfitta solo in finale dalla Turchia di Nuri Sahin. Il grande valore dimostrato nel torneo, attira su Tim l'interesse di molte squadre europee: ad avere la meglio nell'asta è a sorpresa il Newcastle che, sfruttando il fatto che il Den Haag non avesse provveduto a contrattualizzare Krul da professionista, lo porta via ad un prezzo veramente irrisorio, il 19 luglio 2005. Dopo uno straordinario Mondiale U17 in Perù (quello vinto dal Messico di Giovanni dos Santos e Carlos Vela sul Brasile di Anderson e Kerlon), terminato al quarto posto alle spalle della "solita" Turchia, Krul viene aggregato alla squadra giovanile del club bianconero: con buone prestazioni, raggiunge le semifinali della FA Youth Cup, traguardo importante che rafforza ulteriormente la sua presenza in Nazionale. Nel maggio 2006 infatti, Tim gioca da titolare le gare del prestigioso Torneo di Tolone riservato a rappresentative under 20: arriva un'altra sconfitta, questa volta ai rigori, in finale contro la Francia di Hugo Lloris che gli "ruba" anche il titolo di miglior portiere del torneo, nonostante Krul termini ben quattro gare senza subire gol. Il primo contatto con il calcio professionistico di club arriva per Krul il 24 agosto 2006 quando, nel match valido per i preliminari di Coppa Uefa contro i lettoni del Ventspils, si siede per la prima volta in panchina come dodicesimo: per l'esordio però, tocca aspettare ancora oltre due mesi, guarda caso ancora in Italia. Approfittando dell'infortunio del titolare Shay Given e delle incertezze del 12 Steve Harper, il tecnico dei Magpies Glenn Roeder lo schiera a sorpresa il 2 novembre nel match contro il Palermo , sempre in Coppa Uefa: la prestazione è di quelle memorabili ed il diciottenne olandese chiude la saracinesca agli attacchi rosanero, per la disperazione di Di Michele e Caracciolo che usciranno a bocca asciutta dal loro stadio di casa, perdendo 1-0. Il dramma di Krul si consuma però solo pochi giorni dopo: durante il riscaldamento del match di Premier League contro il Watford, che avrebbe segnato l'esordio in campionato per il talento, si infortuna gravemente alle cartilagini del ginocchio: ben due operazioni saranno necessarie a sanare la situazione che il giovane rivelerà essere già compromessa prima della partita contro i Siciliani, che dunque assume ancor di più i contorni di un'impresa.

CAMPIONE D'EUROPA UNDER 21
Tornato all'attività in Aprile, Krul viene premiato per la sua costanza di rendimento nelle stagioni precedenti con la Nazionale, ricevendo così la convocazione dell'Under 21 di Foppe Haan: pur essendo il terzo portiere, dietro Boy Waaterman e Kenneth Veermer, il portierone del Newcastle sfata la maledizione dell'eterno secondo posto e si laurea Campione d'Europa grazie ad uno strepitoso Ricky Drenthe. Dopo un rinnovo di contratto con la società di St. James' Park, Tim trova sistemazione per fare esperienza: è il 3 agosto 2007 quando è il Falkirk, società della Premier League scozzese, ad aggiudicarselo in prestito per cinque mesi (accordo poi prolungato fino a fine stagione). Già il giorno dopo, Krul esordisce contro il Gretna, mantenendo la porta imbattuta: purtroppo il calendario non aiuta la sua squadra, che incassa 11 gol tra Celtic e Rangers, ma Krul dà comunque l'impressione di averne evitati quasi il doppio da solo. L'olandese collezionerà 22 presenze, 44 gol subiti (logica conseguenza del poco spessore del suo team) ma soprattutto un'ottima impressione per tutti, diventando in tempo breve un beniamino dei tifosi di casa al Falkirk Stadium: purtroppo è ancora la sfortuna a fermare l'ascesa del forte n1, nel mese di gennaio. In un match di Coppa di Scozia contro l'Aberdeen, Krul si è infortunato alla spalla compiendo un salvataggio miracoloso: il suo infortunio, che ha richiesto un intervento chirurgico, è in via di guarigione e ad aprile dovrebbe essere definitivamente risolto.

UN GIGANTE ATIPICO
189 centimetri per 75 chili, Tim Krul è un giusto mix di un portiere fisico "alla Cech" ed uno istintivo "alla Casillas": proprio per questa sua caratteristica, sin dalle sue prime apparizioni è stato paragonato ad un mostro sacro del ruolo, ovvero il nostro Gigi Buffon. Riflessi pazzeschi ed un'agilità davvero insolita per la stazza, Krul è bravo anche nelle uscite, specie quelle basse: tra i pali, va con caparbietà su qualsiasi pallone e la sua esplosività lo rende anche bello da vedere, come si sarà accorto chi ha potuto guardare un suo match in una giornata di grazia. Il tulipano può essere definito quello che tecnicamente si chiama "un portiere di striscia", ovvero che valorizza la sua prestazione minuto dopo minuto, trovando fiducia nell'adrenalina dell'intervento precedente: la componente caratteriale è poi forse, con lo strapotere fisico ed il talento a cui già abbiamo fatto riferimento, la sua pecularità più rilevante. Grinta, ambizione ed una leadership innata (è stato anche capitano della Nazionale u17) fanno di Tim un ottimo compagno di reparto anche per i difensori che si schierano davanti a lui: non è raro infatti nei 90 minuti, vederlo "chiamare" il reparto a gran voce, dimostrando grande sicurezza e spirito combattente. Per la spiccata personalità dominante è stato paragonato invece ad un altro grande portiere degli ultimi anni, il danese Peter Schmeichel: come l'ex United e Buffon, Krul dà la sensazione a tutti gli addetti ai lavori di poter segnare un'era nei prossimi anni nel suo ruolo, cosa che invece non è riuscita ad esempio ad altri talentuosi portieri (come ad esempio proprio il ceko Cech) "oscurati" dai mostro sacri contemporanei.

IL FUTURO "ARANCIONE" E' SUO
Il futuro pare dunque essere tutto dalla parte del Tulipano, a partire forse proprio dalla prossima stagione in cui sarà prima impegnato nelle Olimpiadi di Pechino e poi con tutta probabilità tornerà in Inghilterra per insidiare l'esperto Given come titolare nel Newcastle: sempre che però, come è possibile, non arrivi la chiamata di un club più prestigioso dei bianconeri, in questo momento anche in preda ad un periodo davvero difficile in Premier League. Krul è sotto contratto con i Magpies fino al 30 giugno 2011 ed è assistito dalla Essel Sports Management, studio di procuratori sportivi che fa capo a Soren Loerby, agente di campioni del calibro di Wesley Snijder e Rafael Van der Vaart: proprio con i due ex Ajax, dovrebbe presto rappresentare il futuro della Nazionale Olandese in vista del Mondiale 2010 in Sudafrica. La successione a Van der Saar infatti è da tempo aperta e se non ha convinto Maarten Stekelenburg, estremo difensore dell'Ajax e già 26enne, la lotta si disputerà proprio tra i tre portieri campioni d'europa under 21: Boy Waterman, classe 1984, ex Heerenveen ed attualmente all'AZ, Kenneth Veermer, classe 1986 e riserva di Stekelenburg tra gli Ajacidi e proprio Krul. Pur constatando una maggior "immediatezza" degli altri due candidati, più maturi forse al momento proprio per l'età anagrafica, considerando il talento non avremmo dubbi: il futuro degli Orange è nelle mani di Tim Krul. E chissà che magari proprio il Manchester United, che tra poco tempo dovrà rimpiazzare lo stesso Van der Sar, non prenda esempio dalla Nazionale: alle altre big europee, dal Barça al Milan (sempre alle prese con l'annoso problema del dopo-Dida), ci sentiamo di consigliare di prendere "la targa" del ragazzo, al momento ancora accessibile con 4-5 milioni di euro, per non rimpiangere poi un domani l'aver regalato un Craque ad una contender storica della Champions League.