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Milan, Pato che delusione!

Milan, Pato che delusione!
giovedì 6 marzo 2008, 00:002008
di Fabrizio Maffei
Giornalista romano, è uno dei volti più conosciuti di Rai Sport. Per molti anni al Tg1, ha condotto dalla Domenica sportiva a 90° minuto. Ex direttore di Rai Sport, oggi vive a New York, dove è Presidente di Rai Corporation.

E' l'anno del centenario dell'Inter, certo, e si sente sempre più spesso parlare di "colpo del Centenario". Un giocatore che dovrebbe arrivare e risolvere d'incanto i, pochi per la verità, problemi di casa nerazzurra. In primo luogo trovo quantomeno divertente sentire di difficoltà legate alla squadra nerazzurra. Poi è sempre possibile mettersi a giocare, e trovare, a seconda delle indisponibilità del momento, il reparto più in ambasce associando un nome in grado di cambiare la situazione, ma sarebbe un esercizio fin troppo semplice e, soprattutto applicabile a tutte le squadre. Più complesso, ma sicuramente più utile sarebbe invece trovare ciò che causa le difficoltà di un reparto piuttosto che di un altro, ed io una risposta me la sono data. A mio parere, a Mancini è mancato totalmente l'affiatamento con lo staff medico, è incredibile e paradossale come una squadra dalla rosa folta e straordinaria come quella nerazzurra si ritrovi in una situazione di emergenza come quella attuale. Quindi, se Moratti vorrà davvero fare un ulteriore salto di qualità, si dovrà intervenire pesantemente in questo settore. Squadra con altro tipo di problemi, è invece il Milan. L'altra sera, dopo la sconfitta contro l'Arsenal, ho notato il volto di Berlusconi mentre si annodava la pashmina a pois, e devo denotare come la sua espressione non fosse affatto l'emblema della serenità. Da martedì oltre ai pensieri politici, si è aggiunto il problema Milan. Personalmente, ritengo necessario che il presidente riesca ad individuare un affidabile uomo-mercato, al quale poi consegnare le redini delle trattative. Una squadra come il Milan merita di più, merita dei giocatori all'altezza delle sue tradizioni, basta con gente presa a parametro 0 sul viale del tramonto. Il Milan va rifondato, dal portiere fino al centravanti.

Vanno benissimo i Pato, purché non siano loro a doversi fare carico dei problemi della squadra, quando sono inadeguati ed impreparati nel risolverli, come la sfida di due giorni fa, in cui il brasiliano ha deluso abbastanza evidentemente, ha ampiamente palesato. Capitolo Juventus. Non so, sinceramente, cosa si desideri di più da Ranieri, non capisco cosa si possa pretendere da lui, dato che sta regalando ai bianconeri un campionato al di sopra delle attese e, soprattutto, di ogni più logica previsione. La Juve si sta reggendo su giocatori piuttosto in là con gli anni come Del Piero e Nedved, e vede nelle sue file giocatori di basso profilo (rispetto alla Juve che fu), che sembrano essersi trasformati in titolari inamovibili: penso a Legrottaglie, piuttosto che a Palladino e Nocerino. Più che a discutere l'allenatore, dunque, la mia idea è che a Torino sia necessario riformare, o meglio reintegrare la rosa, rafforzandola. Soprattutto se si dovesse davvero centrare la qualificazione alla Champions League. Parlare in termini positivi della buona Lazio vista nelle ultime gare, è un azzardo. Troppi gli alti e bassi imprevisti ed imprevedibili, troppo frequenti le occasioni in cui ci si aspetta una prestazione convincente dopo una vittoria, e questa viene meno. L'aspetto realmente positivo, piuttosto è che Lotito ha capito che finalmente, per avere una squadra competitiva non ci si può affidare al caso o semplicemente alle risorse del tecnico, ma che sono necessari giocatori di qualità, facendo, ovviamente, i conti con le proprie possibilità economiche. Adesso è importante non disfare ciò che di buono già c'era prima, in nome di una rivoluzione totale: l'attacco per esempio, con Bianchi, Rocchi che rinnovato, e la permanenza di Pandev è un reparto che assicura ottima qualità e parecchie alternative anche di tipo tattico. Cercherei, inoltre di non dimenticare un giocatore come Mauri, che nonostante l'ultimo periodo di involuzione, resta sempre un elemento su cui fare conto ad occhi chiusi. Pensare al futuro, dunque, ma senza perdere d'occhio la situazione di questa stagione, sarà fondamentale togliersi al più presto dalla zona a rischio per poter poi aspirare ad un domani all'altezza delle tradizioni biancazzurre.