Milan-Sheva: No! Juve-Stankovic: Si
Neanche sotto tortura diremmo che il calciomercato italiano rischia di diventare monotono, abulico e, forse, anche un po' ripetitivo. La realtà dei fatti, purtroppo, è questa. Le solite notizie che fanno il giro di internet, televisioni e giornali ormai da settimane; le dichiarazioni di Galliani che non cambiano di una virgola, a cambiare è solo la location (una volta in Via Allegri a Roma, l'altra in via Rosellini a Milano). Anche le interviste che il Presidente dell'Inter Moratti rilascia ad una selva di giornalisti sotto la sua sede sono le stesse che ascoltiamo dal giorno dopo in cui è stato ufficializzato l'ingaggio di Mourinho. Lampard? Aspettiamo che il Chelsea abbassi le pretese. Mancini (quello che si pronuncia con la s) è un obiettivo dei nerazzurri, ma prima bisogna limare il costo del cartellino. Quella che potrebbe essere una valida contropartita tecnica (Obinna) rifiuta, per ora, il trasferimento. Curiosità: ma davvero il nigeriano pensa di poter rientrare nei piani futuri dell'Inter? Una bella domenica di sole è stata resa più frizzante da Adriano Galliani, il quale adesso punta all'acquisto di Ronaldinho, in prestito: chissà se tra poco il Milan non chiederà al Barcellona di essere pagato pur di prendere il brasiliano. Il prestito è una formula che in via Turati stanno studiando anche per riportare Andriy Shevchenko in rossonero: una notizia che inizialmente sembrava fantamercato ha poi trovato conferme da alcune operazioni che il Milan porta avanti con il Chelsea, anche se Scolari ha mostrato l'intenzione di voler recuperare l'ucraino. Il ritorno di Sheva al Milan sarebbe amorale, anche se nessuno mette in discussione le sue qualità tecniche. Sì, ha fallito a Londra, ma il valore dell'attaccante è immenso e solo uno sprovveduto potrebbe non rendersi conto che al Milan serve uno come Shevchenko, ma non Shevhcenko. Mi spiego: un attaccante così per Ancelotti sarebbe l'ideale; fiuto del gol, movimento lontano dalla porta, cinico e concreto. Andriy, però, no, perchè la ferita è ancora aperta, la scappatella da San Siro i tifosi non gliel'hanno perdonata, il bacio alla maglia al primo gol con il Chelsea è recente.
Ci sono situazioni in cui giustamente i tifosi provano ad influenzare il mercato, altre in cui s'intestardiscono con il rischio di fare un torto alla propria società che ha tra le mani un vero affare. Starete pensando, mentre leggete, perché Shevchenko al Milan no, e Dejan Stankovic alla Juventus sì? Perché i tifosi rossoneri possono incidere sul mercato del Milan e quelli bianconeri non possono fare lo stesso con il proprio club? Le due situazioni sono completamente differenti. Stankovic è un calciatore dell'Inter e giustamente, finora, ha tirato l'acqua al suo mulino. Il serbo ha avuto problemi in passato con la gestione Moggi ma adesso la storia è diversa. Ha "insultato" la Juventus perché insieme ai compagni ha cantato "vinciamo senza rubare", ma, più che Dejan, dovrebbero arrossire Ibra e Vieira, che di quella squadra erano colonne portanti. Stankovic ha dato il suo assenso al trasferimento alla Juve, dove c'è Ranieri che lo aspetta a braccia aperte: con lui il centrocampo bianconero farebbe un gran colpo. L'investimento è importante, perché all'Inter ha un contratto in scadenza nel 2010 a quasi 4 milioni di euro netti a stagione. Blanc deve decidersi, è fondamentale che lo faccia in fretta, prima che la Premier glielo porti via. Un consiglio ai tifosi della Juve: chiudete un occhio e accettate questo acquisto, anche perché nomi in giro come quello di Stankovic non ce ne sono. All'Inter due anni fa non si opposero agli ingaggi di Ibrahimovic e Vieira, eppure se non fosse stato per un ex juventino lo scudetto sarebbe rimasto a Parma. Pensateci bene: se l'alternativa a Stankovic è Poulsen, a parità di prezzo, o Xabi Alonso, ad un costo doppio, sarebbe preferibile puntare ad uno scudetto in più ed avere un pizzico d'orgoglio in meno.