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Mourinho imprigionato: fino a quando?

Mourinho imprigionato: fino a quando?
giovedì 10 luglio 2008, 00:002008
di Franco Rossi
Comincia la propria carriera a Tuttosport nel 1965, per poi passare a Repubblica e al Corriere dello Sport. Nell'89 a Il Giorno, di cui diventa, nel '95, il direttore responsabile della redazione sportiva. Dal'99 è opinionista televisivo.

Cari nemici e amici,
la sensazione è che nemmeno quest'anno arriveranno grandi campioni dall'estero.

L'ultimo è stato Trezeguet nel 2000 e da allora c'è stata un'importazione impressionante di brocchi, bolliti, zoppi e svincolati.

A chi obbietta che dal 2000 sono arrivati Kakà e Ibrahimovic è sin troppo facile ribadire che non erano campioni affermati e che oggi non si sognerebbero nemmeno lontanamente di trasferirsi in Italia: tanto è vero che, in un modo o nell'altro ogni anno ottengono un ritocco d'ingaggio sino a raggiungere quota 14 milioni.

Prima che iniziasse il mercato c'era chi favoleggiava sui nomi di Drogba, Essien, Malouda, Carvalho e Lampard , quasi che il Chelsea avesse esposto un cartello con scritto "saldi".

Poi Adebayor, Fabregas, Robinho e Sergio Ramos per finire agli scarti del Barcellona, Deco, Ronaldinho ed Eto'o che l'allenatore ha dichiarato di non voler più vedere nemmeno in fotografia.

E le due società che più hanno illuso i propri tifosi sono state Milan e Inter.

Galliani è andato avanti per mesi a dichiarare: "Uno tra Drogba e Sheva arriverà di sicuro" e poi: "O Adebayor o niente" per arrivare, infine, ai sin troppo facili nomi (visto che sono già stati rottamati dal Barcellona, di Ronaldinho ed Eto'o.

Se il direttore generale del Milan in ogni caso ha saputo fare benissimo il suo lavoro (che è anche quello di nascondere e di occultare un'amara verità), quello dell'Inter, il banchiere Ernesto Paolillo, ha travolto e stravolto operazioni che sembravano già concluse: dal brasiliano Carvalho (ricordate cosa accadde a gennaio?) al serbo Stankovic , messo sul mercato con una precipitazione tipica di chi del mondo del calcio sa solo che si gioca in undici, ma non sa perché un gol è tale.

Mourinho sembra imprigionato: ma sino a quando?

Mancini nei quattro anni in nerazzurro è riuscito (non sempre) a imporre qualche giocatore, a parte quelli a parametro zero, tipo Favalli o Cesar, che con il tempo si è rivalutato: da Julio Cesar (che voleva già quando era allenatore della Lazio e all'Inter è riuscito a imporre a Toldo nonostante in società non volessero) a Maicon per finire a Maxwell, Suazo e Chivu.

Mourinho, che di esperienza internazionale ne ha più di Mancini, pensava che all'Inter le cose funzionassero come al Chelsea dove Abramovich esaudiva ogni suo desiderio.

Il tecnico portoghese nonha chiesto giocatori impossibili, ma gente che era sul mercato, tipo Deco e Quaresma, oppure all'ultimo anno di contratto, cioè facile da convincere con validi argomenti (soldi, soldi e soldi ancora) e non con chiacchere.

Bene, la strategia su Lampard sta fallendo mentre quella su Mancini costerà uno sproposito nonostante sia la più facile operazione di mercato degli ultimi cinque anni.

Mourinho sembra imprigionato da tutte quelle beghe societarie che rendono l'Inter famosa nel mondo.

Moratti ha delegato al mercato Branca e Paolillo, cioè il direttore sportivo e il direttore generale come da sempre fanno Juve e Milan, oppure altri?

Il presidente dell'Inter dovrebbe concedere a Mourinho più poteri, anzi darglieli tutti, almeno per quel che riguarda il mercato.

Anche perché altrimenti Mourinho potrebbe stancarsi e in tal caso sarebbe la fine dell'Inter, non solo di Branca e Paolillo.