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Mourinho vuol cambiare (in meglio) l'Inter

Mourinho vuol cambiare (in meglio) l'Inter
giovedì 26 giugno 2008, 00:002008
di Franco Rossi
Comincia la propria carriera a Tuttosport nel 1965, per poi passare a Repubblica e al Corriere dello Sport. Nell'89 a Il Giorno, di cui diventa, nel '95, il direttore responsabile della redazione sportiva. Dal'99 è opinionista televisivo.

Cari amici e nemici,
la sensazione è che con l'ingaggio di Mourinho l'Inter abbia deciso di darsi una struttura all'inglese per quel che riguarda il calcio mercato.

Quel che non riuscì a Mancini, sembra possa riuscire al tecnico portoghese: emarginare gli uomini mercato di via Durini e prendere decisamente in mano tutte le operazioni che riguardano il mercato, almeno ad alto livello.

C'è un po' rimasto male Mourinho nel vedere le difficoltà che l'Inter trova nel trattare certi giocatori: Dany Alves è finito al Barcellona, Konko al Siviglia mentre per Mancini, una trattativa semplicissima visto che lui vuole andare all'Inter e la Roma può venderlo solo all'Inter, i tempi si allungano.

Certo che Mourinho, almeno per ora, non saprebbe come districarsi nel labirinto del mercato di casa nostra, ma ad alti livelli (l'esperienza del Chelsea dove faceva e disfaceva a volontà) sa muoversi benissimo, sicuramente più del direttore generale Paolillo e di Marco Branca....

E allora, visto che l'obbiettivo principale è Lampard, è volato a Londra per trattare direttamente con il Chelsea e con il giocatore.

Il problema non è capire se Lampard sia adatto all'Inter o meno (migliorerà la squadra, ma senza cambiarla, questo è ovvio...) , ma accertarsi che tutto sia fatto a puntino per dare alla società una struttura sul mercato che possa muoversi con efficienza.

Uno degli obbiettivi di Mourinho era Essien, ma l'operazione è morta sul nascere perché per il ghanese il Chelsea chiedeva in cambio Maicon e Balotelli, giocatori che per il momento l'Inter ritiene incedibili.

Lampard comunque è un giocatore che "ha già dato", così come Ronaldinho che il Barcellona ha buttato nella discarica assieme a Eto'o e Deco e che il Milan cerca di prendere non tanto per cambiare la squadra, ma per calmare quella parte di tifosi che temono seriamente che la squadra ormai sia diventata di seconda fascia, non soltanto sul mercato.
In ogni caso se il Milan vuole per Ronaldinho conclude in dieci minuti.
Tutto il resto è aria fritta.