Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Napoli, Renica: "E' un calcio malato"

Napoli, Renica: "E' un calcio malato"
martedì 9 settembre 2008, 10:572008
di Andrea Losapio
fonte Tuttonapoli.net

Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net ad uno dei pilastri del periodo d'oro partenopeo, Alessandro Renica, leader della difesa partenopea che vanta nel suo palmares una coppa Italia, 2 scudetti e una Coppa Uefa con la maglia azzurra.

Sulla decisione presa dal giudice sportivo Tosel quanto pesa il valore mediatico della televisone?
"Decisione discutibile, chiudere le curve è una scelta che non condivido affatto, invece di punire chi ha sbagliato vengono penalizzati tutti quei tifosi onesti che vanno allo stadio civilmente per assistere alla partita della squadra del cuore. In questo calcio non esiste più l'onestà, c'è sempre chi cerca di manipolare le cose per salvaguardare i propri interessi. La televisione in questo particolare contesto ha un valore rilevante, riesce a stravolgere a proprio piacimento ogni evento particolare. Vi racconto un aneddoto, nel 1989 quarti di coppa Italia Atalanta-MIlan, bergamaschi avanti col risultato e virtualmente iqualificati, negli ultimi minuti lo svedese Stromberg si fa male, la palla viene calciata fuori per consentire ai medici di soccorerlo, quando riprende il gioco i rossoneri invece di restituire palla secondo lo stile fair-play, giocano e segnano, anche in quel caso i media furono capaci di stravolgere la cronaca dei fatti, dopo 20 anni siamo sempre sullo stesso punto, il sistema "malato" vuole che le cose vadano cosi' c'è ben poco da fare ma cosi' facendo stanno sicuramente scippando ai tifosi napoletani il sogno calcio. Il calcio moderno non mi piace più".

Mister Renica che impressione le ha destato il nuovo Napoli?
"Chiamarlo nuovo Napoli non mi sembra molto appropriato perchè gran parte dell'ossatura della squadra non è stata cambiata, sono stati presi buoni giocatori che andranno a rinforzare una rosa già valida. In teoria ci sono tutti i presupposti per migliorare, il gruppo base già si conosce bene, ogni giocatore sa i pregi e difetti del proprio compagno, bisogna dare tempo ai nuovi di integrarsi e apprendere i movimenti del nuovo schema, l'esercizio e l'applicazione negli allenamenti alla fine fanno la differenza, il Napoli visto a Roma ha la forza di impensierire qualsiasi squadra, il pregio più grande è la velocità con la quale i giocatori azzurri escono dalla fase difensiva e riescono a ripartire in contropiede, veramente esaltante".

Secondo lei qual'è stato il miglior acquisto del Napoli durante questo mercato?
"Sicuramente Christian Maggio, che negli anni è migliorato tantissimo, inizialmente ero solo un giocatore esplosivo ma col tempo ha acquisito sagacia tattica ed è migliorato moltissimo tecnicamente, è diventato un esterno validissimo, nonostante ciò però credo sia stato un errore dare via Garics in comproprietà all'Atalanta, perchè poteva essere una valida alternativa allo stesso Maggio".

Lei che risulta essere l'eroe della rimonta in Uefa contro la Juventus in Uefa, come vede l'insidia Benfica?
"Il Benfica è una società gloriosa, con un palmares di tutto rispetto,ma in queste partite conta soprattutto la condizione fisica, se il Napoli dovesse riuscire ad imporre il proprio gioco e sfruttare il fattore campo all'andata, potrebbe centrare una qualificazione storica. Questa partita è il giusto riconoscimento ai milioni di tifosi del Napoli che hanno sofferto tantissimo in questi anni. Il mio personale ricordo dell'Uefa è qualcosa di indescrivibile, segnai il terzo gol contro la Juventus in casa al 119', spero da ex e da tifoso che si possano ripetere scene di quel tipo, nonostante fossi stremato il pubblico del San Paolo mi diede la forza di esultare per 70 metri, ne parlo con voi e mi vengono tuttora i brividi, ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto".

Lei ha avuto la fortuna di vestire la maglia azzurra nel periodo d'oro, secondo lei il nuovo corso societario riuscirà a portare il Napoli ai vecchi fasti?
"Finora la nuova proprietà ha svolto un lavoro eccezionale, hanno profuso molto impegno e capitali nella causa Napoli. Aver raccolto una società dalle ceneri del fallimento ed averla riportata in Uefa è segno di serietà e competenza. La società in futuro dovrà ulteriormente aumentare il proprio budget per ridurre il divario con le grandi del campionato, sarà importantissimo anche trattanere i grandi talenti, ma penso sarà un'impresa ardua poichè in questo calcio moderno i soldi contano più dell'attaccamento alla maglia, questo sport sta perdendo il suo fascino, sempre più monopolizzato e senza valori, ci vorrebbe una lunga pausa di riflessione per trovare rimedi approppriati. Avrei da fare alla nuova proprietà però solo un piccolo rimprovero, se cosi' si puo definire, avrei voluto nell'organigramma un personaggio legato al Napoli vincente, una sorte di uomo immagine come può essere Eusebio al Benfica o Di Stefano al Real Madrid. Da vecchio nostalgico vedrei benissimo in questa veste il mitico capitano Beppe Bruscolotti, una persona seria e competente, che ha dato tutto alla città di Napoli, ricordo che rifiutò anche la Juventus per amore dei colori azzurri, un personaggio limpido senza scopi personali con un bagaglio di esperienza cosi' ricco credo non vada accantonato".

Quale sarà a suo avviso la squadra rivelazione di questo campionato?
"Direi assolutamente il Napoli, tra le grandi punto sulla Fiorentina che ha fatto grandissimi acquisti, il ds Corvino ha allestito una squadra che può competere anche in Champions League".

Se potesse consigliare un giocatore del Napoli al ct della nazionale Marcello Lippi, quale nome farebbe?
"Fabiano Santacroce. La nazionale necessita di un cambio generazionale, molti difensori sono scoppiati, Santacroce insieme ad altri giocatori come Chiellini potrebbe dare forza ad un reparto apparso in queste prime uscite ufficiali molto in difficoltà".