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Platini: «Moviola in campo? Sarebbe la fine degli arbitri»

Platini: «Moviola in campo? Sarebbe la fine degli arbitri»
domenica 13 aprile 2008, 20:302008
di TS Redazione
fonte TotoguidaScommesse

«La moviola in campo? E' la fine degli arbitri. Il calcio-spezzatino? Se voi italiani volete gli stadi vuoti...». E' il messaggio che il presidente dell'Uefa, Michel Platini, ha lanciato attraverso le colonne del quotidiano "La Repubblica". In un'intervista, l'ex bandiera della Juventus e della Francia manifesta grande preoccupazione nei confronti di chi vuole cambiare a ogni costo il calcio, rendendolo fruibile quasi esclusivamente a un popolo televisivo. «Sono molto contrario all'introduzione della moviola - è il pensiero di Platini, primo calciatore della storia a capo dell'Uefa - Così in futuro si relegheranno gli arbitri in tribuna a guardare un monitor. Il calcio di questo passo diventerà sempre meno umano. L'unica soluzione possibile sarà quella di affidarsi a due arbitri in più, i cosiddetti "arbitri d'area". Gente come me che ha giocato al calcio è contraria alla tecnologia». Sulla proposta di Blatter dei 6 calciatori eleggibili per le nazionali e di "solo" 5 stranieri, Platini si dice d'accordo con il presidente della Fifa «al 200 per cento», quindi rilancia la battaglia per la lotta al razzismo negli stadi («...nei paesi multirazziali va meglio di quelli dell'est»), poi aggiunge di essere contento che agli Europei si giocherà Italia-Francia. «Il problema - fa notare Platini - non è mio, semmai di Domenech e Donadoni. Non chiedetemi un pronostico ».

Sulla nuova formula della Champions, il messaggio di Platini è chiaro: «Le grosse società hanno capito lo spirito della mia riforma, sto studiando qualcosa per evitare che in semifinale arrivino quattro italiane, o quattro inglesi, o quattro spagnole». Sul calciospezzatino, Platini è categorico: il presidente dell'Uefa non ne vuol sentir parlare. «Verrebbe a mancare la regolarità del campionato italiano - afferma - Sfalsando il calendario si svuoterebbero gli stadi. Il calcio non è business, ma emozioni. Io me ne frego di sapere quanto produce l'Uefa in termini economici, per me questa non è una ditta, ma la casa del calcio. Io penso a difendere i valori». Infine, le Olimpiadi di Pechino. Giusto boicottarle? Platini dice: «Dovevano pensarci prima, q u a n d o hanno assegnato i Giochi alla Cina. Ora è tardi e non è giusto che p a g h i n o solo gli atleti. Le industrie che fanno? Mi ricordo nel '78, quando dovevo andare con la Nazionale francese ai Mondiali e gli intellettuali sostenevano che lì c'era la dittatura, che dovevamo restare a casa. Un segnale alla Cina va dato, zitti non si può stare».