Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Stronati: "Il mio Siena come l'Ajax"

Stronati: "Il mio Siena come l'Ajax"
domenica 9 marzo 2008, 14:122008
di Gianluigi Longari
fonte gazzetta dello sport

«Se vinco il derby con la Fiorentina mi faccio un tatuaggio: una lupa con i gemellini. Il simbolo delle due città che amo, Siena e Roma». Giovanni Lombardi Stronati, azionista di maggioranza del Siena, è proiettato sul derby. Sfida sentita. «Ci sono state delle guerre tra le due città».

Dopo qualche mese di studio è entrato nella pelle della città. «Restare in A è fondamentale per sviluppare un progetto che, con Zanzi e Gerolin, abbiamo appena avviato. Siena deve essere un laboratorio per i giovani. Ci piacerebbe diventare un piccolo Ajax. O, per restare in Italia, l'Udinese. Dei segnali li abbiamo inviati».

Tipo? «Abbiamo De Ceglie, Galloppa e Rossettini nel giro dell'Under 21. Siena non aveva mai avuto così tanti ragazzi in nazionale. Purtroppo ancora in compartecipazione. De Ceglie, a esempio, la Juve probabilmente se lo riprenderà. L'idea è di avere presto solo giocatori nostri».

Quanti punti occorrono per centrare la salvezza? «Con 12 siamo sereni. E i primi spero di conquistarli con la Fiorentina. Del resto, il Siena si esalta contro le grandi. Devo ricordare il 3-0 inflitto alla mia cara Roma? A proposito, attenti, la squadra di Spalletti può ancora vincere lo scudetto».

Siena considerata la dependance di Moggi. «Vero. Durante i primi tempi della mia gestione i tifosi avversari mi urlavano: "Siete i figli di Moggi". Poi Moggi mi ha attaccato. Ha detto che il mio progetto era un disastro annunciato e tutti hanno capito che ormai il passato è passato».

Rinunciato all'idea di chiamarvi Monte dei Paschi? «No. Anzi, è un progetto che riproporremo. Club come il nostro hanno bisogno di trovare nuovi fonti di guadagno. Altrimenti il campionato sarà sempre più spaccato a metà. E a pagare sarà lo spettacolo».