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Sulejmani: sulle orme di Stankovic

Sulejmani: sulle orme di Stankovic
lunedì 7 aprile 2008, 00:002008
di Antonio D'Ottavio

La penisola balcanica ha sempre regalato giocatori di altissimo livello. Miralem Sulejmani, da una stagione all'Heerenveen, è tra gli under 20 più interessanti d'Europa. Conosciamo insieme questo giovane talento ancora poco noto al grande pubblico, ma che in Olanda sta già dimostrando il suo grande potenziale.

Miralem Sulejmani nasce il 5 Dicembre 1988 a Belgrado, da bambino comincia a giocare in un piccolo club in Serbia, spronato e consigliato dal padre, anch'egli calciatore in squadre minori e ora allenatore di una squadra giovanile. All'età di dieci anni, mentre la Belgrado di Slobodan Milosevic viene bombardata dagli aerei della NATO, Miralem passa al Partizan, dove nonostante le evidenti difficoltà ambientali continua la sua maturazione calcistica. Gli basta poco per mettersi in mostra: solo una presenza nella stagione 2005/2006 (a 16 anni) e varie partite nella nazionale Under 17 serba, fanno sì che gli abilissimi talent scout dell'Heerenveen appuntino il nome di Sulejmani sul loro taccuino; a Gennaio 2007 si trasferisce in Olanda per la cifra di un milione di euro. Occorre ricordare che i frisoni sono una delle società con la reputazione migliore in Olanda per la scoperta e lo "sgrezzamento" dei giovani, basti pensare che giocatori come Ruud Van Nistelrooy, Klaas Jan Huntelaar, Jon Dahl Tomasson e Afonso Alves si sono fatti le ossa proprio lì. L'impatto con l'Eredivisie è soft: Miki (come viene soprannominato Sulejmani) non vede l'ora di mettersi alla prova con il calcio olandese e di dare il massimo per tutti i 90 minuti com'è solito fare, ma considerato il periodo di ambientamento e le convocazioni nella selezione giovanile serba, non colleziona nessuna presenza tra Gennaio a Giugno con la maglia biancoblu dell'Heerenveen. Si mette in evidenza invece grazie alla nazionale: mette a segno due reti nelle tre partite di qualificazione per l'Europeo Under 19 disputato a Luglio 2007. L'appuntamento estivo, vinto dalla Spagna, lo vede di nuovo protagonista: nonostante la prematura eliminazione della Serbia, Miralem si mette in mostra come una delle stelle del torneo continentale.

La ribalta internazionale gli conferisce più confidenza nei propri mezzi: ora è davvero pronto per confrontarsi con l'Eredivisie. Nella stagione 2007/2008 viene schierato da subito come titolare, inizialmente come centrocampista di fascia sinistra, ma negli ultimi mesi, dopo la partenza di Afonso Alves, il tecnico dell'Heerenveen Verbeek lo ha provato come attaccante puro, con ottimi risultati cifre alla mano (13 gol in 27 presenze). Rispetto all'età ed ai luoghi comuni sui giocatori slavi, il ragazzo è in possesso di una notevole maturità e per tante cose ricorda abbastanza il primo Dejan Stankovic. Il suo contratto, in scadenza nel 2009, è stato rinnovato di recente fino al 2010, nonostante non gli mancassero offerte dall'estero. Il ragazzo ha giustamente pensato di non bruciare le tappe: un paio di anni in Eredivisie non potranno che farlo crescere ulteriormente.

Discretamente piazzato fisicamente (178 cm x 72 Kg) Sulejmani ha una dote non facile da notare ma che fa grande un giocatore: una notevolissima intelligenza tattica. Schierato a sinistra sa leggere l'azione con largo anticipo e servire i compagni di squadra meglio piazzati, mentre da attaccante sono sicuramente notevoli i suoi tempi di inserimento e la freddezza sotto porta: in molti dei suoi gol è lui stesso a dettare il passaggio ai centrocampisti, attaccando lo spazio e rubando il tempo ai difensori avversari. A vedersi non ha una velocità di punta elevata, ma la potenza di gambe fa sì che il 19enne riesca quasi sempre ad arrivare in porta una volta lanciato a rete. Dunque siamo di fronte a un calciatore polivalente e le sue caratteristiche lo porterebbero a fare sicuramente bene anche come trequartista atipico, ad esempio nel 4-2-3-1 di Spalletti come alter ego di Simone Perrotta.
Miralem Sulejmani è uno dei migliori prospetti under-20 in Europa e siamo sicuri che nei prossimi anni sentiremo il suo nome accostato a squadre di primo livello. Per ora è ancora davvero lontano da certi comportamenti da star affermata. Basti pensare a come raggiunge il campo di allenamento: in scooter se c'è bel tempo, mentre quando piove è il suo compagno di squadra, il croato Danijel Pranjić, ad aspettarlo sotto casa e a fargli da tassista.