Udinese, sindrome da Peter Pan
Chi ha sottoscritto un contratto da tifoso con l'Udinese purtroppo non ha letto bene quelle piccole clausole invisibili che come sempre ti fregano: il club forse fa sottoscrivere un comma piccolo piccolo ma importante dove è impossibilitato a diventare grande causa sindrome cronica di Peter Pan. Il che spiega anche tutte le cause psicologiche che negli ultimi giorni tecnico e società (a aprte Pozzo) hanno dato agli ultimi risultati.
Ed in effetti pensandoci bene viene da crederci. La Sindrome di Peter Pan per chi non lo sapesse è il voler rimanere eterni bambini, e colpisce sostanzialmente gli uomini.
Quando diventi adulto aumentano le responsabilità, e questo è un guaio, specie se vivi a Udine non a Milano, tanto per intenderci.
Questa sindrome per chi segue l'Udinese è oramai cronica. Non stupiamoci quindi del 3-3 con la Lazio quando anni fa in B successe lo stesso con la Cremonese, con Maspero che trascinò i grigiorossi ad un recupero e quasi alla vittoria se non sbagliava un rigore al 90°. Gigi Simoni pochi giorni fa ricordò proprio questo episodio ricordando che uscì tra gli applausi. Non abbiamo avuto il coraggio di dirgli che erano di scherno per i bianconeri. L'allora allenatore, il buon Fedele ancora oggi è incavolato nero, perchè quel risultato avrebbe potuto cambiare la storia di quella stagione. Successe un fatto analogo qualche tempo dopo, col Messina. Stesso risultato, stessi risultati, ovvero un salto di qualità che non è avvenuto.
Memorabile il 5-3 che il Verona ai tempi di Zico rifilò all'Udinese: se anche quella volta con uno squadrone impareggiabile succedevano certe cose significa che il problema è genetico. Come quando nel 54/55 si buttò via lo scudetto andando a regalarlo al Milan guarda caso alla terz'ultima giornata e guarda caso pareggiando 3-3 col Novara.
Con la Samp indimenticabili le goleade regalate, ma a parte questo rimane il fatto che l'Udinese è incapace di fare il grande passo, quello che la farebbe diventare grande. Si prende le pacche sulle spalle come un bravo scolaretto, tutti a dirgli che avrà un gran futuro, che però non arriva mai. E le pacche sulle spalle fanno piacere, ma sono le vittorie che rimangono negli annali, come purtroppo i risultati buttati via e che avrebbero potuto cambiare la storia.
Quest'anno onestamente pensavamo che la storia potesse essere diversa, invece Peter Pan ci ha messo del suo inghiottendo la squadra in campionato in un buco nero che sta risucchiando tutto, dalle energie (come ha fatto notare Pozzo) al gioco, involuto fino a diventare perfino noioso, arrivando all'allenatore che sembra quasi inerme davanti a quanto sta accadendo. Due punti su ventuno disponibili sono una miseria, una cosa da serie B. Ma più che preoccuparsi c'è da accettare quella clausola.