Anticipo di A, Lazio-Torino 1-1
Quattro sconfitte consecutive per la Lazio, quattro pareggi di fila per il Torino. L'anticipo dell'Olimpico ha il sapore di gara della disperazione per entrambe le contendenti, e la divisione della posta significa che né biancocelesti né granata riescono a dare la tanto agognata scossa alla classifica. Delio Rossi rinuncia agli squalificati De Silvestri e Zarate, e come previsto punta sul tridente Foggia-Rocchi-Pandev. Nelle file del Toro Novellino conferma la fiducia a Ventola, a segno settimana scorsa contro il Chievo. Nella prima mezzora sono molti di più gli sbadigli che le emozioni: a prevalere è la paura di perdere e uno dei pochi tentativi degni di nota è quello in avvio di Kolarov, che su punizione coglie l'esterno della rete. All'undicesimo ancora l'esterno sinistro serbo, sugli sviluppi di un'azione da calcio d'angolo, tenta la fortuna dalla distanza, senza trovare il bersaglio. La Lazio dà l'idea di una squadra sfilacciata tra i vari reparti, ma tiene comunque in mano il pallino del gioco. Il Toro, però, passa al primo affondo: al 38' Dabo sbaglia il rinvio innescando l'azione di Ignazio Abate, che supera Muslera con una staffilata imprendibile dal limite: per l'attaccante di scuola Milan è il primo gol con la maglia granata.. L'alta tensione in campo sfocia in un accenno di rissa, presto sedato, al 42', quando Siviglia se la prende con Zanetti, colpevole di un duro intervento su Foggia. La replica laziale è affidata a Siviglia: su calcio di punizione da sinistra la palla giunge al difensore, che a botta sicura si fa parare la conclusione con un grande riflesso dal grande ex della partita, Matteo Sereni.
All'intervallo Rossi rinuncia a un Dabo apparso molto sottotono, alzando il baricentro con l'ingresso in campo di Mauri, una mossa che serve a vivacizzare la manovra biancoceleste.
Al 2' c'è un contatto dubbio in area laziale tra Colombo e Pandev: il macedone ha la peggio, ma Saccani gli fa segno di alzarsi. La Lazio è più incisiva e compatta rispetto al primo tempo. Al 57' Foggia riceve al limite un lungo lancio, ma Sereni esce dall'area e riesce a chiudere ogni potenziale varco all'ex giocatore del Cagliari. Sugli sviluppi dal calcio d'angolo, Zanetti salta a vuoto e il pallone giunge a Mauri, che non riesce a coordinarsi e fallisce, con Siviglia non in grado di ribadire in rete. Al 61' la vittima del pressing laziale non è il Toro ma l'arbitro Saccani, colpito in pieno viso dalla cannonata di Kolarov. Il fischietto mantovano, superato lo stordimento iniziale, si riprende prontamente, mentre la Lazio continua a crescere e a un quarto d'ora dalla fine vede i suoi sforzi premiati: su calcio d'angolo da destra Rocchi scodella di nuovo in mezzo il pallone, sfiorato in rovesciata da Mauri e deviato in gol da Siviglia. La seconda rete stagionale del difensore 35enne rompe un digiuno di squadra che durava da più di 300 minuti, non serve però a frenare i fischi della curva: anzi, l'esultanza polemica del giocatore scatena gli incredibili cori di insulto del pubblico biancoceleste. Il Toro va alla ricerca di maggiore equilibrio con gli ingressi di Barone per Corini e Diana per Abate, la Lazio contemporaneamente si gioca la carta Inzaghi, dentro al posto di Pandev. Il pari sta più stretto alla Lazio e lo si intuisce dall'atteggiamento delle due squadre nel finale: Sereni a due minuti dalla fine è bravo ad uscire su Rocchi e per l'attaccante biancoceleste non c'è spazio per infilare la sfera. E' l'ultima occasione di una gara il cui andamento è ben espresso dall'1-1 finale: ma la sensazione è che sia Lazio che Torino abbiano sprecato un'occasione per rilanciarsi.