Atalanta, Gregucci: "Frizioni nello spogliatoio? Il comandante sono io"
Chi si aspettava un Gregucci dismesso, si sbagliava di grosso. Arriva in abiti borghesi, passo deciso di chi non vede l'ora di mangiarsi il microfono e di non lasciare campo alle critiche, aggredendo le domande come da giocatore faceva con le caviglie degli attaccanti. Questa è la risposta a chi lo voleva già con le valigie in mano. Tutt'altro, fosse per lui giocherebbe domani la partita con la Sampdoria, mentre gli toccherà affrontare 13 giorni per studiare nuove soluzioni e portare fuori dalle secche dello zero in classifica la squadra neroazzurra.
Mister, la sensazione è che a torello, L'Atalanta sarebbe prima in classifica, mentre la soluzione di un modulo ad una punta ha portato zero gol, poche occasioni e zero punti.
"La domanda è intelligente, pertinente e attenta nella prima parte in cui mi chiede come deve andare a ricercare una manovra più incisiva la squadra,visto che ha molto possesso palla e poche conclusioni? La nostra manovra è lenta, il nostro fraseggio lento permette alla squadra avversaria di organizzarsi, dobbiamo cercare di essere più veloci, indipendentemente da una, due o 22 punte. Però, sono io l'allenatore e non lei, sta a me valutare queste cose".
Rispetto a Floccari Acquafresca va più in profondità e non viene a prendersi la palla, cosa ha in mente di fare per sfruttarlo al meglio?
"Finchè noi continueremo a giocare in modo frontale, con palla dritta, noi non avremo scampo, non abbiamo in avanti gente di 100kg che fanno possesso palla e proteggono il pallone facendo salire la squadra. Dobbiamo sfruttare la manovra sulle fasce, cercare la profondità partendo dagli esterni, cercando l'ampiezza del campo più che la profondità con palloni dritti e lunghi al centro".
Nel secondo tempo ha inli esterni, scambiando Valdes con Padoin, come mai?
"La scelta di invertire gli esterni era per prenderci la pofondità".
Si parla di alcune frizioni all'interno dello spogliatoio, cosa dice in merito, il gruppo è compatto?
"Pura fantasia, questa è una domanda tendenziosa o quanto meno fantasiosa, io non vivo lo spogliatoio dei giocatori ma del tecnico, sono il comandante e decido io dove la barca va e deve andare, il resto sono chiacchere che lascio fare agli altri".
Lei parla spesso di autostima, ha paura che la sua squadra la perda?
"Io vedo squadre a punteggio pieno e hanno un possesso palla del 60%. La nostra squadra fa altrettando, però ha zero punti, controlla il campo con squadre superiori però perde. Questo rischia di far perdere autostima, la testa è più importante delle gambe".
In occasione del gol, c'è stato un errore di posizione?
"No, c'è una difesa a zona da migliorare su palle inattive, non cercando la palla ma dare una lettura di tutta la zona in cui si trova un difensore, bisogna curare meglio l'atteggiamento, essere più aggressivi, perchè Moretti ha avuto troppo vita facile in occasione del gol".
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