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Bronzetti: analisi del mercato della Juventus

Bronzetti: analisi del mercato della JuventusTUTTO mercato WEB
Il presidente della Juventus Cobolli Gigli
© foto di Giacomo Morini
martedì 4 agosto 2009, 07:452009
di Redazione TMW.
fonte di Ernesto Bronzetti per www.caffebronzetti.it

Partiamo da una squadra i cui tifosi hanno iniziato di nuovo a respirare l'aria frizzante che spira ai vertici e, nel contempo, i "nemici" hanno ripreso a preoccuparsi. Per tutti gli altri, quelli che semplicemente amano le grandi sfide dello sport, il ritorno della Juventus fra le grandi d'Italia e d'Europa vuol dire la certezza di tornare a godersi, come tante volte è accaduto in passato, epiche sfide fra i bianconeri e le loro più acerrime antagoniste.Fiorello in una delle sue più divertenti imitazioni direbbe: "diciamolo" la Juve si è mossa molto bene sul mercato, anche se, come sempre, sarà il campo a dare il responso ultimo e definitivo. Con l'acquisto del ventiduenne José Martin Càceres i bianconeri credo abbiano concluso la campagna acquisti. Il giovane uruguaiano, centrale difensivo ma utilizzabile anche a destra, arriva in prestito dal Barcellona per un anno ma la Juve lo potrà riscattare pagando 10 milioni di euro. Qualcuno in Catalogna pensa siano troppo pochi, considerando che il Barça lo ha pagato 17 ed aveva fissato una clausola rescissoria di 50 milioni, e che il rischio sia quello di pentirsene amaramente. Ben difficile invece, visto i rendimenti della scorsa stagione e delle prime uscite in maglia bianconera, che qualcuno a Torino debba pentirsi degli acquisti di Diego e Felipe Melo, le due pedine che, inserite nel buon organico già collaudato, faranno fare il salto di qualità alla compagine guidata da Ciro Ferrara. Ed è proprio quest'ultimo la scommessa più grande della Juve. I numeri per diventare il Guardiola italiano li ha tutti, il suo curriculum per la verità è ben più completo di quello del giovane allenatore del Barcellona. Ferrara ha vissuto e vinto ai tempi d'oro del Napoli di Maradona ma il suo istinto lo ha consigliato di accettare la corte della "Signora", che stava allestendo una squadra che avrebbe vinto moltissimo e alla quale lui avrebbe dato un contributo importante , prima che la lava del Vesuvio sommergesse società, squadra e giocatori, o almeno il più blasonato di loro.
In Nazionale ha giocato tanto e bene ma, da calciatore, gli è mancato il grande traguardo. Lippi, che di risorse umane se intende, gli ha proposto un ruolo al suo fianco ed il buon Ciro, che dietro l'occhialino un po' fashion ha l'occhio sveglio, ha colto l'occasione al volo ed è andato a vincere in Germania quel titolo di Campione del Mondo che gli era sfuggito quando in campo ci andava lui.
Insomma, è stato un grande campione che ha dimostrato di saper fare le scelte giuste dentro e fuori dallo spogliatoio, con la scarpette ai piedi o con la tuta indosso. Alla Juve scommettono, ed io penso che facciano bene, che saprà brillare anche con l'abito scuro e la camicia bianca (la cravatta per ora non la mette quasi mai).


Un altro che finora ha dimostrato di sapersi muovere bene, anche lui dotato non solo in campo del "senso della posizione", è Fabio Cannavaro, altro napoletano doc e figliol prodigo dei colori bianconeri. Non tutti i tifosi hanno ucciso il vitello grasso per festeggiare il suo ritorno ma la più parte lo ha accolto con affetto e simpatia: in fondo la Coppa l'ha alzata per tutti gli italiani nel "cielo azzurro" di Berlino e quindi ci mancherebbe che non gli si dia un'altra chance di giocare in Italia. L'età non è più verde ma il suo contributo lo darà eccome.
La strategia della società, efficace anche sul piano dei conti, sembra aver galvanizzato anche coloro che lo scorso campionato, in particolare nelle battute conclusive, sembrava si fosse involuti. Buffon dichiara che vuol rimanere alla Juve altri 15 anni e Camoranesi rifiorisce sotto il sole d'estate. Quelli che, per ora, sono considerati le "alternative" (Giovinco, Iaquinta, Molinaro) si fanno trovare pronti ad ogni chiamata.
E poi c'è Del Piero. Strano caso il suo, ogni anno qualcuno lo mette sotto esame e lui risponde, in silenzio, con bel gioco e tanti goal. E' un campione che potrà dare ancora molto alla causa ma soprattutto è un ragazzo talmente intelligente che saprà smettere di cantare, ovviamente con la maglia bianconera addosso, prima che la musica si fermi.
Qualche intervento la società di Torino lo deve ancora fare in uscita. Almiron sembra intenzionato ad accettare di trasferirsi a Livorno, magari insieme al giovane Ariaudo al quale l'arrivo di Caceres ha chiuso la strada, mentre Poulsen per ora ha detto no alle richieste di Monaco e Fulham. Fossi nei dirigenti juventini qualche preoccupazione l'avrei per Trezeguet, e forse ce l'hanno, che sembra a disagio fisicamente e psicologicamente. Ha fatto bene per 9 anni a Torino e può essere determinante per il salto di qualità.