Calciopoli, Gianfelice Facchetti replica a Moggi

L'ennesima performance di Luciano Moggi, ospite nella trasmissione "Porta a Porta", non ha lasciato indifferente Gianfelice Facchetti.
In un'intervista rilasciata all'Avvenire, l'attore teatrale, figlio del compianto presidente dell'Inter, ha risposto con fermezza e decisione alle accuse lanciate dall'ex d.g. della Juventus, in merito alla vicenda di Calciopoli: "Che vergogna. Se mio padre fosse vivo lo avrebbe zittito. Ha già una condanna penale ma continua a farsi beffe di tutti e ad accusare l'Inter. I colloqui col designatore erano permessi, ma un conto è parlare e un altro è intervenire direttamente nella selezione della griglia degli arbitri".
Nell'ultima comparsata televisiva, peraltro priva di contraddittorio, Moggi ha ribadito le accuse nei confronti della società Inter, argomentazioni che non hanno lasciato indifferente Gianfelice: "Oriali e Recoba hanno patteggiato e sono stati squalificati. Per il falso in bilancio l'Inter è stata assolta con formula piena...

Invito tutti a rileggere attentamente le intercettazioni telefoniche che riguardano mio padre. Cosa c'è di compromettente? Assolutamente niente... Dall'altra parte, invece, si cerca di far passare la logica mafiosa del 'così facevano tutti', ma alla gente va fatto capire una volta per tutte che non era e non è questa la realtà dei fatti".
Nell'intervista, Facchetti junior non ha perso l'occasione per rispondere anche a Fabio Cannavaro che aveva apertamente espresso solidarietà nei confronti di Moggi: "Avrebbe dovuto dire due parole anche su come se ne è andato via dall'Inter e sui colloqui alle spalle della società da cui era lautamente stipendiato... Che abbia preso le difese di Moggi non mi sorprese affatto".
A questo punto la "palla" passa ai giudici della IX sezione penale del Tribunale di Napoli che, dal 20 gennaio, dovranno fare chiarezza in una vicenda che rappresenta indubbiamente una della pagine più cupe del calcio italiano.