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Catania, Biagianti: "Se chiama la Fiorentina io corro..."

Catania, Biagianti: "Se chiama la Fiorentina io corro..."TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
giovedì 4 giugno 2009, 07:232009
di Redazione TMW.
fonte di Tommaso Loreto per LA NAZIONE

Di strada Marco Biagianti, fiorentino classe '84, ne ha fatta. In linea teorica nemmeno troppa, vista la distanza fra le Piagge e Coverciano; in pratica, sul terreno di gioco, davvero un gran viaggio. Il cui traguardo si è consacrato nella convocazione nella Nazionale di Lippi. «Sto vivendo un sogno. Oggi, mentre il mister parlava, ho dovuto chiudere gli occhi per realizzare dove mi trovavo. Anche se poi sono vicino a casa - scherza Biagianti - perché sono nato a Careggi e ho sempre vissuto alle Piagge. Firenze la porto nel cuore, oltre a essere sempre stato tifoso della Fiorentina ci sono anche cresciuto calcisticamente».

UN PRODOTTO di quel vivaio che perse per strada tanti futuri talenti. «Ho fatto almeno una decina di anni nel vivaio, fin dall'era Cecchi Gori. Quando quella Fiorentina fallì, io ero in Primavera ma mi allenavo già con la prima squadra, la Florentia Viola. Vierchowod mi vedeva di buon occhio, e giocai anche la prima partita, in Coppa Italia col Pisa. Poi mi operai di ernia, e rimasi fuori un mese. Quando rientrai c'era Cavasin, ma non ci furono problemi». Tanto da aggregarsi al gruppo nel ritiro estivo. L'anno del doppio salto in B: «Anche Cavasin in qualche modo mi considerava, e contava di farmi giocare in C1. Poi successe quel che successe e con i viola in B andai a fare esperienza in prestito. Prima a Fano, in C1, poi a Chieti. Quando arrivò il momento di rinnovare con la Fiorentina non ci pensai un attimo. Sarei rimasto a qualsiasi condizione». La società, però, era in evoluzione e anche sul mercato cambiarono le prospettive con l'avvicendamento di Galli con Corvino. «In quel periodo - racconta ancora il centrocampista del Catania - la Fiorentina aveva molti giocatori sparsi qua e là, e come tanti mi ritrovai senza contratto. Ci rimasi male, ero fiorentino e speravo di poter dimostrare il mio valore nella squadra della mia città. Ma non ce l'ho con nessuno, il calcio è fatto di scelte». Annate in serie C continuando a credere di poter fare di più. «Qualche momento di delusione c'è stato, ma non ho mollato. Lo Monaco mi notò alla Pro Vasto, in C2, e mi portò a Catania. Fu un salto incredibile. Cambiò tutto. Gli allenamenti, gli avversari, il livello delle partite. Riuscii a mettere insieme due presenze, e ad allenarmi nel migliore dei modi. Con Silvio Baldini giocavo e non giocavo, ma ancora non ero pronto. Poi Zenga mi gettò nella mischia, e in questa stagione sono riuscito a giocare con continuità. E' stato un anno decisivo». Un Catania reduce da tre salvezze consecutive dove c'era anche Vargas... «Ha avuto qualche problemino iniziale d'ambientamento. Da terzino può fare di più, ma in una posizione più avanzata può davvero fare la differenza». Sarà anche per seguire Zenga, che in molti lo considerano un obiettivo della Lazio: ma se chiamasse la Fiorentina? «Di calciomercato non so nulla. Non so cosa deciderà il Catania, al momento non ho parlato con nessuno. Certo che Firenze è casa mia, se arrivasse una chiamata non potrei che essere felice».