Chievo, Esposito: "Pentito di essere andato alla Roma? No, anzi..."

Mauro Esposito ha una gran voglia di tornare a dimostrare tutto il suo valore, quello che aveva espresso a Cagliari. Adesso, dopo ripetuti infortuni, cerca il riscatto col Chievo Verona e giura che per la Fiorentina non sarà una passeggiata la partita di domenica.
Tanti infortuni hanno condizionato la sua stagione, quella che poteva valere il suo rilancio. Ora la svolta?
"Sì, spero proprio di sì. All'inizio della stagione sono stato due mesi fuori per infortunio. Il mio, dunque, è stato un campionato condizionato dalle mie condizioni fisiche. Poi, alla fine del girone di andata sono tornato mi sono sentito meglio. Anche adesso mi sento bene. Ho disputato alcune partite, ho fatto buone prestazioni. Sto bene fisicamente. Mi manca solo il gol. Spero di sbloccarmi presto".
Dopo gli anni d'oro di Cagliari, è passato alla Roma dove ha giocato poco. Si è mai pentito di aver accettato la Roma a scapito di altre squadre che l'avevano cercata come Napoli o Fiorentina?
"No, pentito no, perché sapevo che sarei andato a confrontarmi in una grande squadra, che all'inizio avrei trovato delle difficoltà, che davanti avevo tanti campioni. E' vero, ho giocato poco, ma è anche vero che rimane una bella esperienza grazie alla quale ho avuto la possibilità di giocare la Champions e giocare accanto a grandi campioni. E poi non sono pentito anche perché la Roma è la squadra che mi aveva più fortemente voluto. Era dura dire di no".
E Firenze?
"La Fiorentina è una grande squadra, una grande società. Chi non vorrebbe vestire la maglia viola?! Non so quante volte e in quante occasioni il mio nome sia stato accostato alla Fiorentina, ma non c'è mai stata una vera e propria trattativa. Se ci fosse stata, l'avrei presa sicuramente in considerazione...".
Se lo ricorda quel contropiede in cui lei a Firenze perse il tempo giusto per battere a rete grazie anche ad un grande recupero di Jorgensen?
"Ricordo molto bene quella partita e quel contropiede. Era la stagione 2005-2006. Disputammo una buona prova col Cagliari e stavamo pareggiando. In quel contropiede mi feci tutto il campo e arrivai in area poco lucido. Non riuscii a buttarla dentro anche grazie al recupero di Jorgensen. Se avessi fatto gol, poteva anche cambiare la partita. Invece, alla fine, la perdemmo. Spero di rifarmi, magari proprio domenica".
Ma parliamo della partita di domenica. Il Chievo, con 20 punti in classifica, quanto arriva a Firenze 'affamato'?
"Tanto affamato. Ci mancano le vittorie e pareggiamo troppo, ma arriviamo a Firenze imbattuti da sette giornate. Disputiamo buone gare, la squadra è viva ed entriamo sempre in campo per cercare la vittoria e lo faremo anche domenica, anche se sappiamo che sarà dura contro la Fiorentina perché è una grande squadra. Abbiamo bisogno di punti e sono sicuro che sarà una partita aperta. Da parte nostra, ci vuole per forza una prova superba per poter portar via punti da Firenze".
Quale sarà la chiave tattica della gara del Chievo? Quella di aspettare la Fiorentina e provare a colpirla in contropiede?
"Loro tecnicamente sono superiori a noi, quindi faranno la loro partita. Noi, da parte nostra però, non staremo a guardare. Se li lasciassimo giocare, rischieremo troppo, dunque cercheremo di ribattere colpo su colpo cercando di colpire i viola nei loro punti deboli e sperando in qualche loro errore in difesa. La nostra velocità? Sì quella è una delle nostre armi".
La Fiorentina ha giocato la gara di coppa Uefa contro l'Ajax. Sperate che possa arrivare stanca alla partita di domenica?
"Speriamo di trovarla stanca, sì, anche se la squadra di Prandelli ha una rosa talmente ampia che può permettersi di far girare i giocatori come e quanto vuole. Sono convinto che indipendentemente dalla partita contro l'Ajax, saranno carichi al punto giusto".
Rientrerà Felipe Melo nelle file dei viola e probabilmente Prandelli cambierà qualcosa rispetto alla formazione che ha pareggiato a Genova. Cosa o chi teme di più, Mutu a parte?
"Felipe Melo è un giocatore importante per la Fiorentina. Ma credo che dobbiamo stare attenti a molti viola. Bisognerebbe toglierne un bel po' di giocatori a Prandelli per stare più tranquilli: da Mutu a Gilardino, a Frey. Almeno tre o quattro giocatori glieli toglierei. Non solo uno...".
Insomma, si può dire che il Chievo non parte per Firenze rassegnato... "Assolutamente no".