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Chirico: "Juve: serviva un operazione tabula rasa"

Chirico: "Juve: serviva un operazione tabula rasa"TUTTO mercato WEB
Marcello Chirico
mercoledì 20 maggio 2009, 07:412009
di Redazione TMW.
fonte di Marcello Chirico per Nero su bianco - www.nerosubiancoweb.com

Non è stato come vincere uno scudetto, però - in questi anni di magra - pure l'esonero di un allenatore può farci gioire tanto quanto un trionfo sul campo. Lo so, potrà sembrare ridicolo, ma questa decisione la chiedevamo in tanti e l'averla ottenuta ci sta facendo godere. Claudio Ranieri non è più l'allenatore della Juventus. Ancora adesso stento a crederci, considerato il tempo di gestazione impiegato dalla dirigenza bianconera per maturare questa decisione. Una settimana fa non erano bastate le 10 ore di concistoro del Cda, e stavano per non bastare nemmeno le 8 ore di riunione plenaria di ieri se non fosse arrivata dal Lingotto la telefonata di Johnn Elkann a spazzare via i soliti dubbi e le continue titubanze : si volta pagina, squadra affidata a Ciro Ferrara. In poche parole, "Ranieri, go home!" come appunto recitava la mia prima T-shirt del dissenso indossata illo tempore a Telelombardia . Personalmente, la ritengo una battaglia vinta, seppur in ritardo. Ma meglio tardi che mai. Ranieri non è un tecnico adatto alla Juventus, ne possiede l'aplomb ma non le stimmate. Non è un vincente e commette troppi errori. Se in Inghilterra, dove il calcio l'hanno inventato, lo soprannominarono "pasticcione" un motivo l'avranno pure avuto, così come Abramovich a preferirgli Mourinho.

I giocatori juventini - in particolare i "vecchi" - lo avevano squadrato subito, i bravi manager di corso Galfer ci hanno messo 2 anni. Ieri pomeriggio , fossi stato nei panni dell'Ingegnere, sarei andato oltre: senza nemmeno avvisare, mi sarei presentato in sede e avrei cacciato l'intero gruppo di indecisionisti presente alla riunione. Perché se bisogna arrivare a mettere a repentaglio persino un posto in Champions praticamente già assicurato per capire che non si poteva andare oltre, se non bastavano gli smoccolamenti ad alta voce di Buffon tra un tempo e l'altro della partita col Lecce, il broncio perennemente appiccicato sul viso di Del Piero, e persino 2 mesi senza uno straccio di vittoria (roba che alla Juve non accadeva dagli Anni Sessanta) per rendersi conto che la situazione stesse precipitando, significa davvero capirci davvero poco . Di calcio, in primis, ma anche di pura e semplice gestione aziendale. L'incrociatore bianconero - Cobolli dixit - stava lentamente colando a picco, eppure ci si ostinava a non mettere in mare nemmeno un gommone per tentare di salvare il salvabile. Adesso quel gommone è in acqua, ma non doveva essere la proprietà a gonfiarlo. Bisognava evitare di non far affondare la nave, o meglio, la Juventus. A questo punto,proprio in nome di quello "stile Juve"tirato spesso in ballo proprio dagli uomini di corso Galfer, mi saspetterei da parte di Cobolli e Blanc una signorile consegna del proprio mandato. Perché è vero, Ranieri ne ha combinate di ogni, ma non può pagare per tutti ,non essendo l'unico colpevole. Si faccia tabula rasa e si riparta con l'unico progetto possibile per una squadra come la Juve: vincere. A partire da Siena.