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...con Fabio Liverani

...con Fabio LiveraniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico de Luca
mercoledì 24 giugno 2009, 00:002009
di Andrea Lolli
Intervista realizzata da Raffaella Bon

Chi sono stati, nella tua carriera, il mister che ti ha dato di più e quello che ti ha dato di meno?
"Parlando di tutta la carriera quello che mi ha dato di più, da giovane, e ha creduto in me si chiama Lanfranco Barbanti, ma importante è stato anche Serse Cosmi. Quello che mi ha dato di meno Mimmo Caso".

Il tuo rapporto con Prandelli com'è stato?
"Un buonissimo rapporto di rispetto, ma anche di stima".

Dopo la tua partenza lui ha speso ottime parole su di te e su Ujfalusi perché vi considerava uomini spogliatoio. A ben vedere quest'anno, in questo senso, qualche problema c'è stato, cosa ne pensi?
"Fa piacere che abbia detto queste cose, significa che ha valutato l'importanza dei calciatori anche fuori dal campo. Spesso questo passa inosservato e posso dire di essere contento perché io, Ujfalusi, ma anche altri ci siamo adoperati molto in questo senso".

Qualcuno ha detto che Melo sia un grande giocatore, ma che quest'anno serviva di più un regista come Fabio Liverani
"L'errore a priori è quello di fare paragoni. Lui, con le sue caratteristiche, è un ottimo giocatore, ma non è un classico regista. Se si cercava quello non era la scelta giusta, ma vedo che nel Brasile gioca da mediano, ha grande forza fisica ed è un grande campione. Sicuramente, però, io e lui siamo diversi".

Se ti dovesse chiamare Ballardini alla Lazio cosa risponderesti?
"Lo ringrazierei per il rapporto che abbiamo, ma penso che non andrei mai lì e rimarrei sempre a Palermo".

Hai qualche consiglio da dargli?
"Lui ed il suo staff lavorano molto bene, ma il problema di Roma è l'impatto ambientale e l'importante sarà partire bene".

Per te, tifoso della Roma, è stato difficile indossare la maglia della Lazio?
"No perché comunque a livello professionale sono arrivato alla Lazio di Cragnotti che era una delle squadre più ambite d'Europa. Era una grande opportunità per misurarmi con grandi campioni e mi sono tolto la soddisfazione di giocare nello stadio della mia città che era il mio sogno da bambino".

Che rapporto hai con Cragnotti?
"Non ho grandissimi rapporti, lo ricordo con stima perché è il presidente che mi ha portato alla Lazio e credo anche i tifosi gli saranno sempre riconoscenti per quello che ha fatto".

Che differenze vedi fra quella Lazio e quella di oggi?
"Sono squadre totalmente diverse. Quella Lazio poteva giocare per vincere Scudetto, Champions League ed era di altissimo livello. Questa si sta ricostruendo dopo grandi problemi a livello economico, ma come giocatori c'è un abisso".

Con i tuoi ex compagni alla Fiorentina che rapporti hai mantenuto?
"Ottimi, ci sentiamo spesso con Dainelli, Montolivo, Gobbi, Pazzini, Mutu, Gamberini. Mi sento con parecchi, anche con lo staff tecnico".

Ti aspettavi un Pazzini alla Sampdoria? Credi abbia fatto bene?
"Mi aspettavo facesse bene ed il campo ha dato i risultati. E' un giocatore di prospettiva, di grande livello e per lui Firenze è stata una piazza un po' soffocante. I primi due anni c'era Toni nei suoi anni migliori, poi ha avuto una possibilità, ha giocato bene, ma forse gli chiedevano di più a livello di realizzazione. Una volta preso Gilardino poi penso abbia fatto benissimo ad andare in una società che credeva in lui ad occhi chiusi".

Credi in un ritorno in Italia di Toni?
"A livello d'ingaggio le uniche a poterselo permettere sono Inter e Milan".

Passando alla Nazionale, credi abbia veramente deluso alla Confederations Cup?
"A livello di risultati sicuramente sì, ma da qui a fare un processo totale penso sia un po' presto. C'è ancora una stagione per arrivare al Mondiale, poi si faranno i conti. L'allenatore e i giocatori sanno bene quello che li aspetta e si faranno trovare pronti".

Passiamo al Palermo, quanto vi dispiace non aver raggiunto la zona Uefa?
"A me tantissimo perché ho avuto la fortuna di giocare spesso le coppe europee e per una società come il Palermo, o come la Fiorentina qualche anno fa, sarebbe molto importante. Dispiace perché siamo arrivati lì, ma penso che la Roma abbia meritato ed in questo momento è più avanti di noi. Noi comunque abbiamo fatto un grandissimo campionato".

La Fiorentina, dopo il bel cammino dello scorso anno, ha deluso in Europa?
"I preliminari portano via tante energie, poi ha fatto la Champions e c'è stato anche un momento in cui poteva pensare di passare il girone. Alla fine poi Bayern Monaco e Lione, un po' per abitudine e un po' per esperienza, sono passate. Anche io pensavo potessero andare più avanti in Uefa, ma forse sono usciti in un momento dell'anno in cui non erano brillantissimi".

Secondo te questa Fiorentina può fare la Champions?
"Intanto vediamo se riesce a superare il preliminare che non è mai facile, poi vedremo. Sicuramente la squadra, con il recupero completo di Mutu, sarà più forte e credo che quest'anno gli sia mancato molto".

Balzaretti è rinato a Palermo, secondo te a Firenze non si è capito molto?
"C'era un altro tipo di gioco. Lui ha determinate caratteristiche, poi in quel periodo Pasqual andava bene e la società ha fatto determinate scelte. A Palermo, però, penso abbia fatto vedere tutto il suo valore ed è diventato un giocatore importante".

Dainelli ti ha chiamato chiedendoti consigli sulla Lazio?
"No, mi ha chiamato perché gli è nato un figlio. Solo per quello".

Come vedi l'arrivo di Zenga a Palermo?
"Ha fatto un anno e mezzo a Catania benissimo e ha salvato quest'anno la squadra dalla B con largo anticipo. Ha saputo valorizzare tanti giovani e portare due giocatori nella Nazionale maggiore".

Stovini rifiuta Palermo, mentre Zenga non ha avuto problemi
"Il problema è suo, forse avrà valutato che non riesce a sopportare la pressione psicologica. Bisognerebbe chiedere a lui".

Come vedi Bertolo al Palermo?
"L'ho visto giocare ed è un buon giocatore. Sicuramente il suo campionato è diverso, ma ho avuti tanti argentini alla Lazio e ho visto che si ambientano facilmente".

La Roma cambia proprietà, cosa ne pensi?
"Devo dire che la famiglia Sensi va solo ringraziata per quello che ha fatto, per il bene della Roma ci ha rimesso anche del suo patrimonio e questo per tenerla sempre comeptitiva. I tifosi devono solo ringraziare, poi si vedrà se alla fine ci sarà la cessione. In Italia, a differenza dell'estero, si fa sempre tutto di nascosto".