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...con Federico Pastorello

...con Federico Pastorello
lunedì 19 gennaio 2009, 01:222009
di Redazione TMW
fonte Intervista a cura di Raffaella Bon

La bomba Kakà che ha shockato il mercato mondiale, ma non solo: Tuttomercatoweb ha chiacchierato del calciomercato di gennaio ma anche di quello estivo con uno dei più importanti agenti del panorama nazionale: Federico Pastorello.

Inevitabile iniziare parlando di Kakà: è da vendere?
"Kakà è un campione indiscutibile, ma 150 milioni sarebbe immorale rifiutarli: è un calciatore, per quanto bravo, mentre la cifra ti dà la possibilità di costruire in tutti i reparti un'ossatura di squadra più importante".

Quindi Federico Pastorello, anche nei panni dell'agente di Kakà, non avrebbe dubbi....
"E' chiaro che l'offerta è tanto spropositata e il piano del City è tanto potente che non può essere rifiutata. Il loro investimento non si fermerà di certo a Kakà e dunque saranno competitivi ben presto".

E i tifosi?
"Bisogna trovare un compromesso, ma anche i tifosi dovrebbero capire: un giocatore, per quanto bravo, fa meno la differenza di tre campioni forti sull'economia della squadra".

Chi consiglieresti al Milan per un eventuale dopoKakà?
"Beh, ovviamente Giuseppe Rossi: basta vedere cosa sta facendo al Villarreal, sia la scorsa stagione che quella attuale".

Un tuo assistito, che sta facendo davvero cose fantastiche nella Liga...
"E' un giocatore che il Villarreal considera incedibile ed importantissimo, lui si trova bene lì, però in estate chissà... Se un grande club dovesse chiamare".

Ed a parte Rossi?
"Con quelle cifre ti puoi avvicinare davvero a qualsiasi tipo di giocatore: da Tevez ad Adebayor per l'attacco, giocatori che magari non consideri senza quella cifra in mano come Villa, ma poi..."

Il mercato italiano, a parte Kakà sembra un po' addormentato...
"Il calcio italiano ogni anno trova i fondi per essere sempre attivo e protagonista, ma il mercato di gennaio chiaramente è di profilo più basso, perchè generalmente riguarda le squadre di seconda fascia che magari intervengono con qualche puntello".

Chi ha fatto meglio in estate?
"La Juventus sta dimostrando di aver puntato bene, con un investimento intelligente, su Amauri e su due-tre acquisti a parametro zero".

Pazzini, 9 milioni: troppi o pochi?
"Potenzialmente può valere più di questa cifra sicuramente, ma ad oggi si è espresso in parte minima. La Sampdoria è una piazza dove ci si può rilanciare, come ha dimostrato Cassano, e ti può aprire le porte dei grandi club: ha scelto molto bene, quella forse che gli offre più possibilità di consacrarsi".

E se Cassano va all'Inter?
"Assolutamente no, penso che Cassano abbia trovato la sua dimensione a Genova e la Samp sta dimostrando di costruirgli una bella squadra intorno".

Sull'altra sponda di Genova, c'è un certo Milito portato da Pastorello in Italia e che può andare all'Inter...
"Zero possibilità per gennaio: è chiaro invece che a giugno se arrivasse un certo tipo di offerta, tipo 25-30 milioni, è logico che il presidente dovrebbe pensarci, un po' come il caso Kakà in proporzione. E' vero, ti privi di un grande campione, ma nel calcio non bisogna più innamorarsi perchè ci sono le esigenze di una squadra. Il Presidente Preziosi però ci ha stupito in questi anni decidendo più col cuore che col portafogli, chissà che non possa rifiutare..."

Zarate per il City se Kakà non arriva?
"E' un altro di quei giocatori che sa fare la differenza, giovane: bisognerà vedere a che prezzi e che cifre, perchè già la Lazio lo pagherà molto".

E Buffon?
"Sul portiere, da quanto so il Manchester City può muoversi su altri obiettivi con buone prestazioni e prezzi migliori, quindi penso che la pista Buffon sia sfumata".

Quali i giocatori da "sistemare" tra i tuoi assistiti in queste ultime tre settimane?
"Papa Waigo ha perso sei mesi a Firenze, dunque deve muoversi sicuramente, in Italia o all'estero. Un altro che merita un'altra chanche è Giuseppe Colucci, finito fuori rosa a Catania: ma ha voglia di fare ancora. Infine Fiore, che ha scelto di non voler uscire dall'Italia: aspetta, a 33 anni, una chiamata per dimostrare di essere ancora uno che fa la differenza".