...con Massimo Donati

La stagione anche in Scozia, come in Italia, sta per finire e le due squadre di Glasgow sono ancora in lotta per la conquista del titolo. I microfoni di Tuttomercatoweb hanno raggiunto Massimo Donati, centrocampista del Celtic, che ha parlato della sua esperienza in terra straniera e delle sue speranze per il futuro.
Per prima cosa, visto che il campionato sta finendo, per te che annata è stata?
"Non positiva, dopo il primo anno, che era andato bene, in questa stagione ho avuto problemi di infortuni, stando fuori due mesi, più altri fattori che mi hanno condizionato. Spero di finire al più presto e per fortuna che sarà domenica prossima".
Dopo l'ultima partita tornerai subito in Italia?
"Abbiamo un impegno di beneficienza poi il 31 ci sarà il 'rompete le righe'".
Quindi speri di restare qui per la prossima stagione?
"Spero di sì, ormai la mia esperienza l'ho fatta, è stata bella, ma adesso la famiglia si è allargata e ho altre esigenze quindi spero di restare".
Da cosa sono dipesi secondo te i problemi incontrati?
"Da tantissime cose, ma valutando nel complesso posso dare un giudizio più che positivo. E' un esperienza che consiglio a tutti i ragazzi perché ho giocato e sto giocando con un club importantissimo. Ci sono tifosi in tutto il mondo e sono contento della scelta fatta allora".
Si parlava della Sampdoria interessata a te, è vero?
"A gennaio c'è stato un contatto ed ora se n'è parlato di nuovo, vedremo quando tornerò in Italia".
Tu speri in una chiamata del Milan a questo punto?
"Secondo me è impossibile, spero di trovare una squadra buona, ma non saprei darti un nome".
Un Milan senza Ancelotti come lo vedi?
"Se ne parla tanto di lui ed io penso che essendo lì da tantissimi anni deve cambiare qualcosa, ma a livello di gioco nel senso che tutte le squadre ormai sanno come gioca. Questo per me ha creato difficoltà sia lo scorso anno che questo e credo che qualche cambiamento a questo punto lo faranno, ma non so se coinvolgerà Ancelotti che è molto legato alla società e a tutti i giocatori".
Quindi tu non credi che abbia già firmato con il Chelsea?
"Può essere che aspetti fine stagione per dare l'annuncio, ma ha fatto talmente tante smentite che se dovesse andare così la gente penserebbe che ha raccontato sempre solo falsità".
I giornali lì parlano di lui?
"Sì, dicono che abbia già l'accordo come dicono anche in Italia".
E sono contenti di questo ipotetico arrivo?
"E' un allenatore che ha vinto due Champions League, ha fatto bene nel Milan e quindi credono molto in lui. Si lamentano un po' che non sappia l'inglese, ma quello l'ho imparato io e lo può imparare anche lui".
Per quanto riguarda l'Italia domenica ci sarà l'addio a San Siro di Paolo Maldini, cosa ne pensi?
"Da una parte è un peccato perché finisce la carriera di uno dei più grandi calciatori al mondo, ma allo stesso tempo è giusto perché è arrivato il suo momento dopo tantissimi anni ad altissimo livello. E' stato un esempio per tutti i ragazzi, tutti i tifosi e questo penso sia la cosa più importante. Ha lasciato tantissime cose positive e bisogna solo ringraziare per quanto ha fatto calcisticamente e umanamente".
Lui ha detto che non diventerà allenatore, ma lo vedi bene magari come dirigente al Milan?
"Sicuramente, ormai fa parte della famiglia e credo rimarrà dentro anche perché ha il figlio che gioca".
Secondo te avrebbe potuto fare un altro anno o è veramente il momento di ritirarsi?
"E' difficile da dirsi, se ha preso la decisione di smettere vuol dire che è il momento giusto e probabilmente non ce la fa più".
Da tifoso del Milan quanto ti dispiace aver regalato lo Scudetto all'Inter?
"Lo avrebbero vinto in ogni caso, è stata solo una coincidenza che lo abbiano fatto per la sconfitta del Milan. Ormai non c'era niente da fare, dispiace a tutti i milanisti veder l'Inter che vince lo Scudetto, ma se lo sono meritato come lo hanno fatto anche negli scorsi anni".
Al Milan per essere competitivo cosa manca?
"Non lo so, forse ringiovanire un po' la rosa e cambiare anche modulo perché ormai giocano alla stessa maniera da anni e soprattutto con le squadre piccole faticano".