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...con Matteo Guardalben

...con Matteo GuardalbenTUTTO mercato WEB
domenica 26 luglio 2009, 00:002009
di Andrea Lolli
Intervista realizzata da Raffaella Bon

Dopo alcuni anni sfortunati, Matteo Guardalben si ripresenta al grande calcio con la maglia della Sampdoria. Nessuna pretesa per lui, solo tanta voglia di rimettersi in gioco e potersi allenare bene per essere utile alla squadra una volta che sarà chiamato in causa.

Ora che hai firmato per la Sampdoria cosa provi?
"Sono molto felice ed è una cosa un po' inaspettata perché stavo firmando con il Ravenna. Dopo una stagione in una società di pazzi come il Treviso, il Ravenna mi aveva dato l'opportunità di tornare a giocare ed io avevo accettato nonostante dovessi scendere in Lega Pro. Invece è poi arrivata questa chiamata della Sampdoria e sono contentissimo perché torno nel grande calcio all'interno di una società importantissima".

Che garanzie ti hanno dato? Vai a fare il primo o il secondo?
"Posso fare anche il terzo, non mi importa. Vado là perché c'è un allenatore che conosco e quello che mi faranno fare lo farò senza disturbare. So anche che c'è un giovane molto importante e sono disponibile per aiutarlo a crescere. Cercherò di mettere la mia esperienza a disposizione della squadra per ottenere i migliori risultati".

Il giovane importante è Fiorillo immagino
"Sì, mi han parlato molto bene di lui e mi han detto che può diventare un portiere molto importante. Cercherò di dargli i migliori consigli".

Quindi sarai anche una sorta di tutor?
"Non lo so, il portiere titolare è Castellazzi e cercherò di aiutare anche lui per quanto posso. Mi metto a totale disposizione dell'allenatore e della società perché solo con due-tre telefonate ho provato di nuovo certe emozioni".

A Treviso vi aspettavate potesse finire così?
"Sì, quando a marzo non hanno pagato gli stipendi ho capito che ci stavano prendendo in giro. Con i miei compagni mi ero messo a disposizione per aituare, il presidente secondo me è anche un brav'uomo, ma ha sbagliato completamento tutto nella gestione. Come squadra non eravamo inferiori a nessuno, ma quando non c'è organizzazione si retrocede e siamo anche falliti. Tutti vanno a vedere i grandi calciatori, ma qui c'è gente che non guadagna grandi cifre e non le ha mai guadagnate in passato, giovani di ventidue o ventitre anni con figli che non ricevevano stipendi da settembre e non arrivavano più alla fine del mese. Per loro questo è un lavoro normale e non sono gli strapagati".

Tu ti saresti mai aspettato una situazione del genere quando sei arrivato?
"Mi avevano parlato un po' della società, ma alla fine ho visto che era sempre stato messo a posto tutto. Ho accettato perché ero a Vicenza e dopo l'incidente avuto ero stato fermo un anno e dovevo ripartire. In quei mesi sono rimasto anche paralizzato e ho provato davvero brutte sensazioni, ma ho avuto la fortuna di poter tornare in campo ed a quel punto avevo voglia di rimettermi in discussione. A Vicenza stavo bene, tutti mi coccolavano, ma poi mi han dato questa possibilità di andare ed iniziare una nuova sfida. Una volta a Treviso ho giocato anche abbastanza, mi sono tolto alcune soddisfazioni, ma siamo arrivati ad un punto in cui al campo non avevamo nemmeno la roba per allenarci e altre cose assurde che in carriera non avevo mai provato".

A questo punto per alcuni ragazzi sarà facile o difficile trovare squadra?
"Sarà dura, come ti ho detto anche io stavo accettando Ravenna perché è un periodo in cui il pallone si sta sgonfiando. Togliendo la Serie A e un paio di squadre di B le cifre sono diventate veramente basse".

Ti aspettavi così tanti fallimenti quest'anno?
"Non me li aspettavo, ma parlando sentivo che c'erano veramente grossi problemi. Il problema, comunque, è la malgestione. Come il Treviso tante altre squadre hanno fatto il passo più lungo della gamba. Personalmente apprezzo più squadre come il Ravenna, che ti dicono subito la cifra che possono spendere e non ti promettono mari e monti. Tanti, però, si sono fatti prendere la mano e hanno fatto contratti importantissimi non potendo sopportarli. Non so se per manie di grandezza o cosa sono tanti anni che i presidenti fanno queste cose e si ritrovano nella situazione del Treviso o dell'Avellino, è una malagestione".

Che consigli vuoi dare ai giovani svincolati per questi problemi?
"Innanzitutto bisogna sapersi accontentare e stare coi piedi per terra. Vanno scelte squadre che danno sicurezza e magari pagano un po' meno, ma sono serie. Ho visto tanti ragazzi con contratti importantissimi che si sono trovati a spasso e non sanno cosa fare. Essendo il più vecchio ero un punto di riferimento e molti mi chiamano per avere consigli".

Il presidente quest'anno ti ha mai parlato?
"Sì, ci ho parlato tantissimo e mi sono anche sentito preso in giro. Lo considero tutt'ora un brav'uomo, ma ha parlato e detto tante parole non seguite dai fatti. Ha chiamato nei momenti di difficoltà, poi è sparito e queste sono cose che fanno male".

Si era parlato anche della Fiorentina, c'è mai stato qualcosa?
"Non so niente, so solo che sono andato alla Sampdoria e solo al pensiero di entrare in quello stadio sono emozionato. Quando ci ho giocato col Palermo ho applaudito entrambe le curve ed i tifosi non hanno capito se li prendevo in giro o meno, ma mi sono sentito di fare così perché mi avevano provato davvero tante emozioni. Personalmente mi emoziono di più a giocare a Genova che a San Siro".

A Genova ritrovi il vecchio mister, che anche lui non ha avuto vita facile con Zamparini
"Abbiamo avuto un periodo brutto e purtroppo sono arrivato là in un periodo difficile della mia vita. Ho fatto un anno al massimo e abbiamo anche raggiunto gli obiettivi prefissati, ma poi non riuscivo più a star là perché ero troppo lontano dai miei figli, essendo anche divorziato, e non riuscivo a vederli. A quel punto ho preso una decisione e ho parlato con il mister ed il presidente dicendo che volevo riavvicinarmi a casa".

Alla prima telefonata cosa ti ha detto Del Neri?
"Mi ha chiesto come stavo e se mi stavo allenando. Mi sono allenato da solo, visto che le squadre si stanno già allenando da un po'".

Lunedì raggiungi il ritiro?
"Penso mercoledì perché la squadra adesso è a Rotterdam ed io ho il tempo lunedì e martedì per fare le visite".

Quali sono i tuoi obiettivi per quest'anno?
"Voglio allenarmi ed ho la possibilità di essere in una squadra forte. Quello che succederà non importa, voglio solo star bene io e far star bene anche i miei compagni".