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De Laurentiis: "Voglio un Napoli tra i primi sei"

De Laurentiis: "Voglio un Napoli tra i primi sei"
mercoledì 22 luglio 2009, 13:302009
di Redazione TMW
fonte leggo

In Austria don Aurelio punta e spara sul bersaglio grosso. Dopo la sfuriata del primo giorno, dal ponte di comando del club azzurro il presidente De Laurentiis lancia il segnale di battaglia: «Puntiamo ad arrivare nei primi 6 posti. Però dobbiamo capire ancora Donadoni come vorrà giocare. Bisogna avere pazienza. Non si può avere tutto e subito. Dobbiamo fare ancora degli innesti. Ci siamo mossi prima degli altri ed ora siamo in pausa di riflessione. Cercheremo di fare acquisti con professionalità e criterio, ma vogliamo vedere prima come si comporta la squadra in questi giorni. Ho visto Zuniga, ma devo ancora vedere all'opera Quagliarella, Cigarini e Campagnaro».
Il caso Lavezzi. Con il Pocho il faccia a faccia è rimandato di qualche giorno, ma le stilettate che il patron ha inferto all'argentino al suo arrivo in Austria, sono tutte confermate, nel senso che De Laurentiis non farà nemmeno un piccolo passo indietro. Lunedì all'aeroporto di Vienna il patron si è dilungato sui diritti e sui doveri, da datore di lavoro a dipendenti.
«E' un discorso che vale per tutti, perchè tutti devono impegnarsi. Lavezzi? Ancora non abbiamo parlato. Appena arrivato, c'era una partita in corso, quella con il St.

Poelten. Da quanto tempo non parlo con il Pocho? Non è una priorità. D'altra parte per me non è una questione aperta: la penso così, chi non osserva i contratti è inadempiente. Io non sono scappato, semmai è lui che deve venire a parlare con me». Don Aurelio ha evitato accostamenti con il Napoli di Maradona: «Non ci sono analogie tra quella e questa squadra, anche perché sono cambiati i tempi». I tifosi no, vogliono sempre vincere: «I tifosi si aspettano totale impegno da questo Napoli. Sono qui in questi giorni per fare vita quoitidiana con gli atleti. Abbiamo una tifoseria con una passione straordinaria che si aspetta, giustamente, massimo impegno e grande abnegazione da parte nostra ed è questa la prima impostazione che daremo alla nostra annata. Cercherò di parlare alla squadra per fare una approfondita conoscenza di tutti i ragazzi. Da qui parte il secondo quinquennio ed è nostra intenzione profondere tutte le energie per fare bene». Il patron ha anche spiegato il perché del no a Fabio Cannavaro: «Avendo già il fratello Paolo non mi è sembrato giusto togliergli la ribalta. Non nego però che Fabio possa tornare in altri ruoli in futuro. Ho molto sofferto quando il nostro Cannavaro ha dato un calcio al pallone, con stizza, nel momento in cui i tifosi lo contestavano. Dobbiamo essere vicini ai nostri giocatori», ancora una volta i tifosi azzurri gli hanno chiesto un regalo, Cassano. Il patron ha soltanto sorriso.