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Egitto-Algeria: guerra Mondiali arriva in Sudan

Egitto-Algeria: guerra Mondiali arriva in Sudan
martedì 17 novembre 2009, 22:072009
di Redazione TMW

Dopo l'escalation di tensioni ed incidenti di questi ultimi giorni tra il Cairo ed Algeri, si sposta a Khartoum la 'guerra' del calcio tra Egitto ed Algeria che domani si sfidano per la qualificazione ai Mondiali 2010.
O meglio, si sposta allo stadio di Omdurman, la città gemella della capitale sull'altra sponda del Nilo, teatro dello spareggio finale dopo la vittoria per 2-0 dell'Egitto al Cairo.
I 41 mila posti disponibili dello stadio sono stati ridotti a 35 mila per motivi di sicurezza, e sono circa 15 mila gli agenti messi in campo dalle autorità locali per controllare l'ordine pubblico. Ma sono 18 mila i posti riservati alle tifoserie giunte da Egitto e Algeria, con 40 voli supplementari dal primo Paese ed aerei anche militari dal secondo. Ed i restanti spettatori - che fin da domenica si sono accalcati ai punti vendita per conquistarsi un biglietto - sono anch'essi divisi tra i due campi, tanto che vi sarebbero anche già stati i primi scontri. Un assaggio in salsa sudanese di quello che potrebbe avvenire già domani, come ha ammonito oggi dal Cairo il magnate della telefonia Naguib Sawiris, contando i danni subiti dalle sue imprese in Algeria e lanciando un appello per il rinvio del match in attesa che gli animi si calmino? Certo è che molti tifosi già giunti in Sudan si sentono con il coltello fra i denti, visto che anche oggi la tensione, invece di diminuire come inutilmente auspicato da più parti, è sembrata aumentare. A dimostrarlo il fatto che proprio da Khartoum, come riporta l'Afp, il presidente della Federazione calcio algerina, Mohamed Raouraoua, ha accusato il suo omologo egiziano di essere all'origine delle violenze, a cominciare dalla aggressione all'autobus della squadra dei Verdi che, oltre a fare tre feriti tra i giocatori, avrebbe anche demoralizzato il resto della truppa. E certo i vertici delle due federazioni non hanno dato il buon esempio se nemmeno davanti al presidente sudanese Omar El Bashir, che li aveva ricevuti, Raouraoua non ha voluto stringere la mano al 'rivale' Samir Zaher.

Il resto per ora è anche colore, con le bandiere delle due squadre a sventolare dai risciò motorizzati di Omdurman o in mezzo ai gruppi di tifosi che percorrono le strade urlando slogan. Ma anche tanta, tangibile preoccupazione delle autorità locali come degli allenatori delle due squadre. Oggi intanto in Egitto si è cercato di gettare altra acqua sul fuoco. Dopo le autorità di governo si sono messi anche i rappresentanti del Parlamento, con il comitato per gli affari arabi dell'Assemblea ad invitare i media a non esacerbare le tensioni e il presidente ad invitare il suo omologo algerino a fare altrettanto. Stesso messaggio anche dalla federazione dei dei giornalisti arabi, che hanno richiamato all'ordine i colleghi dei due Paesi, sostenendo che, in fondo, solo di un incontro sportivo si tratta. Chissà se anche i tifosi ne sono così convinti.